FROM&TO: Giovani artisti a Merano.
Roberto Pugliese

“From & To”, “Dentro e fuori”, scambio, movimento, incontro. Si inaugura questa sera al centro Merano Arte/Kunst Meran, una collettiva che vedrà esibite opere di cinque giovani autori italiani ed altrettanti francesi, creazioni originali per una manifestazione orientata, appunto al confronto ed alla collaborazione tra artisti di diversa provenienza.
La mostra, curata da Éric Mangion, direttore del centro d’arte di Villa Arson e Valerio Dehò, direttore artistico di Kunst  Merano Arte, vedrà esposte opere di Tony Fiorentino, Leander Schwazer, Sonia Leimer, Julia Frank, Roberto Pugliese, Diane Blondeau, Lorraine Châteaux, Quentin Derouet, Vivien Roubaud, Thomas Teurlai.
Accoglie e proietta il visitatore -lì o altrove-  un’opera di sound art dell’artista capano Roberto Pugliese: una selva di tubi sospesi e le loro voci.

Abbiamo chiesto a Roberto di parlarcene...
L’installazione è composta da 56 tubi di plexiglass di lunghezze e diametri diversi che ospitano ciascuno uno speaker di dimensioni e potenze diverse per riprodurre frequenze diverse.

A cosa si ispira l’installazione?
Il progetto nasce ispirandosi alla Teoria generale dei sistemi del biologo e naturalista austriaco Ludwig von Bertalanffy che, a fine degli anni ’60, propose un nuovo approccio nel considerare i sistemi complessi, non analizzando singolarmente ogni componente del sistema stesso, ma cercando di comprendere le relazioni tra i singoli elementi. Questa teoria è stata rivoluzionaria ed è stata estesa nella sua applicazione ai campi più differenti, quali chimica, fisica, finanza, meteorologia, traffico automobilistico.

In quale modo la Teoria generale dei sistemi trova applicazione in questo tuo lavoro?
L’idea è quella di vedere la struttura che ospita l’installazione, il Kunst  Merano Arte, come un sistema complesso. Mi sono procurato una serie di dati relativi al budget economico e numero di visitatori e li ho tradotti in suono tramite una serie di processi informatici che ho realizzato personalmente, essendo anche il creatore dei software delle mie installazioni. Tramite una serie di algoritmi genetici e processi audio vengono generati una serie di suoni che, in un secondo momento, organizzo in modo compositivo.

Come in altri tuoi lavori, crei delle “macchine” in cui inserire dei dati che riguardano la realtà per ottenere dei suoni. Mi domando se le tue creazioni siano degli strumenti per vedere (e sentire) la realtà, oppure delle macchine per produrne di nuove, forse simili o derivate?
Entrambe le cose, direi, dipende poi dal progetto. Nuovi punti di vista della realtà oppure creatrici di realtà parallele che cercano di coesistere con quella reale.

Le tue creazioni sono caratterizzate da una doppia fruibilità, visiva ed estetica. I due aspetti si conciliano facilmente?
Sono complementari e importanti alla stessa maniera. Fa parte del mio lavoro la ricerca del modo in cui gestire elementi che non sarebbero pensati per essere estetici, ma che trattati ed organizzati in un certo modo possono diventare interessanti. A livello acustico, le mie creazioni dialogano con lo spazio in cui sono inserite, nella loro installazione riesco poi ad adattarle per ottenere il risultato desiderato, conferendo la veste acustica che desideravo.

Dai tuoi lavori si percepisce una particolare attenzione al mondo della ricerca scientifica, un ambito che per sua natura vive proiettato nel futuro. C’è nella tua ricerca curiosità nei confronti di questo futuro?
Credo che l’arte possa essere un punto di vista altro di guardare alla scienza e alla tecnologia. Il mio lavoro è una ricerca di un modo diverso di avvicinarsi alla tecnologia intesa come Tekne (τέχνη), un qualcosa che dovrebbe aiutare a vivere meglio l’essere umano. Un aiuto alla civiltà ed al suo sviluppo, lontano da intenti distruttivi.

“FROM & TO”: dal 7 Febbraio al 12 Aprile 2015, Kunst Merano Arte, Merano (BZ)

Foto: Donatella Lombardo