Music

September 15, 2014

Anatomy of a string quartet: transart e la misurazione dei parametri vitali per farne performance

Sara Masè
Performance video e musicale del quartetto d'archi Mivos Quartet dagli Stati Uniti assieme a Samson Young, video-artista di Hong Kong, che hanno proposto un concerto in quattro movimenti. Una serata musicale a Transart 2014.


Il fulcro della performance di venerdì scorso a Transart: l’essere i musicisti e il videoartista sottoposti “live” alla misurazione di alcuni  parametri vitali e corporali (battito cardiaco, onde cerebrali, movimento degli occhi, movimento del braccio), registrati e gestiti mediante strumenti informatici.3Nel primo movimento del concerto, il quartetto ha suonato dal vivo “normalmente”, mentre le funzioni vitali e i movimenti venivano registrati separatamente. Nel secondo e terzo movimento, abbiamo assistito ad un’interpolazione tra i movimenti dei musicisti, impegnati in un “suonare senza suono” (in quanto il movimento degli archetti su violini e violoncello veniva solamente mimato),  mentre la musica era generata rielaborando elettronicamente quanto registrato prima insieme ai valori “live” del movimento. Nel quarto e ultimo movimento del concerto, l’artista Samson Young interagiva direttamente con i tre violinisti e la violoncellista, utilizzando la composizione precedentemente registrata per produrre sonorità musicali sulle quali il quartetto stavolta incideva in modo diretto. Tutto il concerto era accompagnato dalla proiezione video dei musicisti in soggettiva (ciascuno era ripreso di fronte da una telecamera) e dalla grafica dei parametri misurati.  

4Senza l’introduzione iniziale dell’artista, sarebbe stato difficile, se non impossibile, poter tentare una interpretazione “tecnica” del concerto, anche se, nel mondo dell’arte, la spiegazione razionale e scientifica dei fenomeni non è un presupposto imprescindibile.

Per il pubblico lo spettacolo potrebbe essere stato un po’ ostico, come spesso accade nella musica contemporanea sperimentale.
Chissà quale potrebbe essere il risultato se fosse misurato anche l’elettroencefalogramma degli spettatori, per studiare le reazioni alla musica suonata.

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