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July 31, 2014

Diario semiserio di un musicista fuori sede #16. Bolzano Festival Bozen: Come un bambino in un negozio di giocattoli

Alessandro Tommasi

Con questo articolo concludo il mio secondo anno a Padova e dunque anche il mio diario semiserio. Con questo articolo inauguro il Bolzano Festival Bozen, che come ogni anno seguirò attentamente, scrivendo un po’ qui un po’ lì articoli e riflessioni. Con questo articolo vediamo di tirare un po’ le somme.

Il Festival non ha certo bisogno di me per inaugurarsi. Infatti mentre scrivo questo articolo son già passati quasi due giorni dal concerto di inaugurazione, ma ciononostante, eccomi qua! Quest’anno scriverò un po’ meno, concentrandomi su una data per ogni sezione del BFB. Si comincia dall’arancione, i concerti dell’Accademia Gustav Mahler. Proprio oggi, 31 luglio ore 20.30, ci sarà il concerto dell’Orchestra dell’Accademia. Chiunque abbia potuto assistere l’anno scorso al concerto dell’Accademia insieme ai musicisti della Mahler Chamber Orchestra conosce il livello di questi concerti, ma, se per caso ancora non lo sapeste, quest’anno i giovani musicisti dell’Accademia verranno affiancati da Daniel Harding e Kolja Blacher!
Non avete idea di chi siano? Tranquilli.

Il primo è un giovane direttore d’orchestra in rapidissima ascesa che, conquistato il favore di uno dei più grandi direttori viventi Simon Rattle, l’ha seguito come assistente per un po’ e dopo poco è stato chiamato da Claudio Abbado come suo personale assistente presso i Berliner Philharmoniker. Mica bagigi.
Il secondo è stato semplicemente il primo violino dei Berliner Philharmoniker (…), anche lui legato alla figura di Claudio Abbado, con il quale ha inciso i concerti di Berg, Stravinskij, Hindemith e Weill insieme alla Mahler Chamber Orchestra. 

Il nome di Claudio Abbado è ricorrente in quasi tutti i concerti orchestrali di questo Festival. Enorme è il debito che la città di Bolzano ha nei confronti del direttore d’orchestra, che ha lasciato un segno indelebile non solo come musicista, ma anche come uomo costantemente alla ricerca del nuovo, del talento da portare alla luce e guidare, del repertorio da riscoprire e far riscoprire, affiancandolo al proprio nome illustre.

Personalmente credo che sia proprio questo ciò che lo rende un ideale protagonista di questo Festival. 

Di grandi musicisti ce ne sono molti, sempre troppo pochi, ma comunque molti. Ma di grandi persone, capaci di creare, di combattere fino alla morte per la musica, come i suoi mille progetti testimoniano, ebbene no, di queste persone non ce ne sono molte. Ora mi si può dire molto, molte critiche possono essere fatte, ma l’omaggio ad Abbado del Bolzano Festival Bozen è un chiaro simbolo di quanto almeno la città di Bolzano non possa dimenticare tutto ciò che qui è stato creato grazie a lui e al suo vedere in questa realtà poliglotta e policulturale un punto d’incontro inestimabile fra diverse culture, esattamente come quando Cesare Nordio creò il Concorso Pianistico dedicato a Ferruccio Busoni, altra grande figura italiana legata indissolubilmente al mondo tedesco e nello specifico berlinese. 

Ma bando ai sentimentalismi e alle rievocazioni e ricordiamoci che il miglior modo di onorare la memoria di qualcuno (o semplicemente onorare qualcuno) è suonare e far musica. E proprio di questo dobbiam parlare. Se il concerto d’inaugurazione è ormai passato, oggi c’è a mio avviso uno dei più stuzzicanti e fragranti concerti di tutta la stagione, non solo per gli interpreti eccezionali, quanto anche per il repertorio. Quest’anno avremo qui a Bz una bellissima Beethovenfest, che suona un po’ come l’Oktoberfest  ma purtroppo niente birra. Al contrario grandi esecuzioni di repertorio beethoveniano che cominceranno quest’oggi con la quinta sinfonia e proseguiranno con tutti i concerti cameristici dell’Accademia Gustav Mahler da domani fino al 3 Agosto in diversi orari e tutti ad entrata gratuita (!). Si concluderà poi con l’ultimo concerto del Festival Busoni il 30 agosto, che vedrà cinque interpreti colossali (Zilberstein, Lortie, Kobrin, Shtarkman, Cohen) eseguire in una sola serata tutti i cinque concerti per pianoforte e orchestra. E’ concessa una pausa cena per evitare di svenire durante la maratona.
Stasera (31/7) invece affiancherà la sinfonia il concerto per violino di Brahms. Sorprende la scelta del concerto di Brahms e non quello di Beethoven, per rimanere nel tema, ma forse è meglio evitare di concentrarsi esageratamente e se proprio si vuole trovare il collegamento, Brahms è talmente legato a Beethoven che non serve nemmeno sforzarsi molto. E il mio spirito in realtà gioisce e saltella in quanto il concerto di Brahms è una delle mie opere preferite in assoluto nel repertorio musicale intero, dunque prevedo tanti brividi, fitte allo stomaco e braccioli stritolati nei punti di massimo godimento (c’è un passaggio del secondo tempo di quel concerto di un’intensità tale da darmi le convulsioni).
Dopo aver svelato questo imbarazzante lato di me ai concerti passiamo a presentare velocemente (più o meno) il resto del BFB.

Ho già accennato ai concerti cameristici dell’Accademia, ancora però non ho parlato di Antiqua, di cui recensirò il concerto del 9 agosto, dedicato alla famiglia Bach. Come ogni anno Antiqua ci riserva dei concerti pregni di fascino, in ambientazioni sempre diverse e suggestive, capaci di passare dai compositori più famosi a quelli più di nicchia, presentando programmi vari e spesso percorsi da un filo tematico che molti concerti del BFB evidenziano, portandosi dietro un titolo in modo da rendersi anche più appetibili.
Non sto qui ad elencare tutti i concerti di Antiqua, metterò il link del programma in fondo all’articolo, ma segnalo quelli secondo me più interessanti, fra cui il primo il 4 agosto, con musiche di Scarlatti padre e Haendel, appunto il 9 con musiche di C.P.E. Bach e W.F. Bach, figli del caro vecchio Johann Sebastian e compositori geniali, il 18 in un programma dedicato alla contrapposizione di luce ed ombra nei compositori del 1500 con l’ensemble vocale Vox Luminis (e già qui…) e infine l’ultimo, l’1 settembre, in un programma che passa da compositori a cavallo fra sedicesimo e diciassettesimo secolo a compositori ancora in vita, fra cui anche l’italiano Salvatore Sciarrino.

Per il ciclo Musica e Gioventù segnalo, oltre al concerto di stasera, quello del 12 agosto, con il concerto per violino di Bruch e la quarta sinfonia di Shostakovich, ad opera della EUYO diretta da Bychov e Vilde Frang al violino, il 21 la Theresia Youth Baroque Orchestra (che non so perché sia elencata qui e non in Antiqua) che si dedicherà allo sconosciutissimo Joseph Martin Kraus, presentato a Bolzano l’anno scorso all’interno del sopracitato concerto dell’Accademia Gustav Mahler, e infine per i più romanticoni fra di voi il 23 il concerto per pianoforte di Grieg e la quinta sinfonia di Tchaikovsky, mentre per i più interessati al novecento un concerto dedicato alla memoria di Claudio Abbado con Messiaen, Bruckner e un pezzo di nuova composizione di Wolfgang Rihm nella sua prima esecuzione italiana. Il tutto sarà eseguito dalla Gustavh Mahler Jugednorchester diretta da Cristoph Eschenbach e con Tzimon Barto al pianoforte. Faccio anche notare che le famiglie avranno diritto ad un biglietto ridottissimo: i ragazzi sotto i 18 anni pagheranno infatti solo 1 euro di biglietto, sia per i concerti delle Orchestra che per quelli del Festival Busoni di cui parlo ora.

Per il Festival Busoni avremo molti concerti “a due pianisti”, in cui due interpreti si esibiranno nella stessa occasione, scelti fra i primi premi della storia del concorso e la giuria delle preselezioni. Raccomando caldamente il 19 agosto il concerto dell’Uomo Pinguino altresì noto come Grigory Sokolov, non un premio Busoni, ma un habitué del Festival, il 25 Louis Lortie e Juan Carlos Garvayo al pianoforte e Alfred Brendel voce recitante (??), il 27 un must con Shtarkman e Kobrin che eseguiranno anche la Fantasia per 4 mani di Schubert e infine il 30 un baccanale pianistico con un concerto di Jörg Demus alla mattina interamente dedicato alla Fantasia (fra Bach, Mozart, Schumann, Debussy e Franck) e dal tardo pomeriggio fino alla sera la già citata maratona Beethoven con i cinque concerti.

Non contemplati in questa lista tanti concerti interessantissimi ed anche i concerti del BFB Plus che come al solito completano l’enorme offerta del Festival con concerti splendidi in ambientazioni che spesso danno anche la possibilità di bersi un qualcosa e godersi, nella totale rilassatezza, dei musicisti incredibili eseguire musica stupenda.

Insomma, se non si fosse ancora capito sono estremamente entusiasta di questo Festival ed esorto con tutto il cuore ogni amante della musica a leggersi il programma e seguire qualche concerto. Specialmente ogni studente di musica, sia esso in un istituto musicale, in conservatorio o anche semplicemente autodidatta per i cavoli suoi, dovrebbe davvero cogliere quest’enorme occasione di apprendimento musicale.
Giusto perché la musica, se non si va a concerto, non la si segue, non la si ascolta e non la si cura, diventa un po’ difficile anche farla.

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