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April 26, 2014

Fine del mondo, natura e misticismo in due film al Trento Film Festival

Cristina Vezzaro

Inaugurato l’altro ieri, il Trento Film Festival è giunto alla 62a edizione: fino al 7 maggio presenterà i migliori film di alpinismo, i documentari d’autore e le opere più visionarie. Non mancheranno incontri con i grandi protagonisti dell’alpinismo oltre a mostre storiche artistiche e fotografiche. In anteprima vi parliamo di due film.

Diceva Bernard Shaw: “Non smettiamo di giocare perché diventiamo vecchi, diventiamo vecchi perché smettiamo di giocare”. È questo che sembra avere in mente Garrell, il protagonista del catalano Sobre la marxa / The Creator of the Jungle di Jordi Morató. Nello stesso bosco dove da bambino andava a giocare, infatti, Garrell inizia a costruire poco a poco una sua giungla in cui sparire, al riparo da tutti. Una città naturale, sorta di utopia moriana, in cui saper vedere, come predicava Bruno Munari, non solo rami e radici ma mondi interi. Fino a quando il suo luogo segreto viene scoperto e violato e lo induce a trasformarsi in una specie di Tarzan, sotto l’occhio attento di un ammiratore che inizia a filmarlo.

In quanto espressione più pura e sincera della nostra umanità e individualità, il gioco è inevitabilmente collegato alle nostre aspirazioni, ai nostri bisogni e desideri. Il gioco, dice Garrell stesso, tiene lontano dalla violenza.

Nella sua ricerca di comunione con la natura sembra esserci lo stesso misticismo che caratterizza anche Bugarach, il film in concorso di Ventura Durall, Salvador Sunyer e Sergi Cameron sulla fine del mondo prevista dai Maya per il 21.12.2012. A Bugarach, un paese francese ai piedi di una montagna considerata sacra, un semplice articolo scatena la fine del mondo, è il caso di dirlo. Mesi e mesi prima della data, i più bizzarri e inquieti personaggi iniziano ad accamparsi attorno alla montagna che sembra essere l’unico luogo destinato a salvarsi.

Ma se ci fossero delle apparizioni, come si saprebbe se essere spaventati o meno, come si distinguerebbe tra angeli e demoni? E i diversi fenomeni da baraccone che si aggirano attorno alla montagna non fanno forse più paura dei demoni stessi? Tutte le stranezze che arrivano dal mondo sono anche le stranezze del paese stesso: i genitori che con sguardo allucinato incitano il figlio ad approfittare dell’insperata notorietà regalata al paesino per farsi conoscere come mago; altri genitori che al figlio regalano per il compleanno un’arma. In questo climax di follia collettiva ricco di pathos, parte della responsabilità è del mondo dei media, che monta dal nulla una storia in grado di sconvolgere per mesi la vita di un tranquillo paesino della provincia francese.

Finalmente arriva e passa il 21.12.2012 e con esso la fine della fine del mondo. I giornalisti stentano a darsi per vinti e incalzano il sindaco: “Insomma, avrà comunque avuto dei benefici da questa notorietà, no? Turisti, magari un aumento dei prezzi dell’immobiliare… E poi, non ha visto lei stesso qualcosa brillare nel cielo?”. “Sì, effettivamente sì” risponde il sindaco “erano stelle”.

Potrete vedere Bugarach il 29 aprile alle 19.00 e il 3 maggio alle 17.00 al cinema Modena. 
Mentre The creator of the jungle sarà proiettato il  29 alle 17.00 e il 2 maggio alle 19 al cinema Modena. 

per il programma completo del festival vai qui

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