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April 20, 2014

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Sara Masè

Titolo originale: Divergent

Regista: Neil Burger

Di cosa parla: in un futuro imprecisato, dopo una guerra che ha decimato la popolazione, una comunità (tutta l’umanità?) vive in una città protetta da recinzioni, secondo un modello sociale fondato sul riconoscimento di “categorie” attitudinali (fazioni), alle quali i cittadini, al compimento del sedicesimo anno, vengono chiamati ad associarsi.

Esistono tuttavia persone che non possono essere ricomprese nella rigida catalogazione, e “divergono” dallo schema prefissato… ma il diverso, si sa, è pericoloso.. 

Cosa spacca: il film è tratto pedissequamente dal romanzo omonimo di Veronica Roth, e non se ne allontana se non per pochi dettagli di sceneggiatura.

Il modello di società che viene portato sullo schermo rappresenta una sorta di “esercizio di stile”, forse non troppo originale; è senza dubbio interessante (e, probabilmente, oltre modo ottimistico) pensare di poter suddividere le persone in fazioni in base a caratteristiche caratteriali tutto sommato positive (altruismo, sincerità, intelligenza, coraggio, pacifismo), quando poi sarà la razionale intelligenza a cospirare contro l’ingenuo altruismo.

Cosa fa schifo: i personaggi sono poco caratterizzati, molto meno rispetto a quelli del romanzo, ed alcuni aspetti delle difficoltà relazionali che la protagonista affronta vengono affrontati in modo molto marginale.

Negli ultimi tempi, si sono visti sul grande schermo diversi film nei quali è proprio la diversità del singolo che  “salva” i molti, inceppando il meccanismo ripetitivo di una società malata: penso ad Hunger Games, al quale Divergent sembra ammiccare, ma non ne raggiunge il livello. 

Menzione speciale: è affascinante il tema del ritorno alle “caste”, all’elogio del senso dell’appartenenza che dovrebbe permettere di superare i conflitti sociali, anche se avviene solo mediante la negazione dell’individuo e la fede cieca in quello che in fondo è comunque un’ideologia assoluta: pericolosa china da percorrere.

Consigliato a chi: sceglierebbe la fazione dei romantici-appassionati-di-pseudo-fantascienza.. ops.. ma questa categoria non c’è nel film! 

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