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April 8, 2014

The Wedding Enterprise. Part VIII. The List

Anna Quinz

Ci sono due tipi di matrimoni. Il matrimonio intimo e quello sociale. Il primo è quello: sposi, mamme, papà, sorelle, fratelli, testimone 1 + testimone 2. Fatto. Tutto qui. Facile.

Io non sono tipa da matrimonio intimo, quindi passo direttamente oltre e precipito con due gambe nel matrimonio sociale. Io voglio la festa, voglio una montagna di gente che dica all’unisono, a più riprese: “quanto è bella la sposa” (“evviva gli sposi”, nella versione dei fatti del marito). Ecco, è il mio matrimonio, posso desiderare tutto questo, o no? Posso. Ovvio.

Però, se come me siete da matrimonio sociale, sappiate che è qui che iniziano i guai. Una delle cose più assolutissimamente complesse, complicate, stressanti, deliranti dell’organizzazione matrimoniale è la definizione della lista degli invitati. Se volete la mega festa, su questo punto organizzativo, penerete non poco. Garantito. Succede così. Vi mettete in tuta, voi due, a casa, con una bella tazza di the o un succo di frutta pronti all’uso, aprite il computer, entrate in exel e iniziate a sudare. Prima solo un pochino, perché le prime persone della lista sono facili: mamma, papà, sorella, fratello, testimone 1 + testimone 2. E fin qui, tutto come per il matrimonio intimo. Poi procedete: amici più cari, parenti più stretti. La sudorazione aumenta leggermente, ma va ancora bene, pensate sia il the, che forse era troppo caldo. Procedete passando in rassegna il resto del parentado, e – bam!! – le ghiandole sudorifere iniziano a fare un lavoro importante. Dunque, la zia Concetta non la vedere da 10 anni, ma se invitate lo zio Gigi, non potete non invitarla. La prozia Marina, aveva fatto un regalo di nozze importante a vostra cugina, forse lo farà anche a voi? Aggiunta anche lei, con marito, 3 figli, i mariti, le mogli e i 7 figli dei figli. Poi c’è la cugina Franca. Non vi è troppo simpatica e suo marito parla un sacco, però suo fratello Gianfranco è il vostro cugino preferito, e mica puoi invitare uno e l’altro no, ti pare? Ora l’ascella è decisamente pezzata.

Ma andate avanti. Passate ai colleghi. Alcuni sono facili, sospiro di sollievo. Poi però c’è quello del terzo piano, gli puzza l’alito, ma il suo compagno di scrivania è troppo carino, e si ripete la l’effetto “cugini-Franca-Gianfranco”. Poi c’è la ragazza dell’ufficio di sotto. Quando passi per il corridoio ti fa lo screening dalla testa ai piedi e se hai un orlo scucito ti senti male tutto il giorno per gli sguardi infuocati che ti ha lanciato. Ma è una del tuo team, ti tocca invitarla, sennò quando torni abbronzata e felice dal viaggio di nozze, ti ritrovi sbiancata nel tempo di un’occhiata.
E così, ridendo e scherzando, la vostra lista exel è arrivata a 80 invitati. E ancora vi mancano gli amici che si dividono in: amici più o meno amici, amici di famiglia, amici di vecchia data, amici dei tempi dell’università, amici degli ex posti di lavoro, amici che non sono poi così amici ma che festa è se loro non ci sono. Tempo di strofinarvi la fronte e assorbire quanto più sudore possibile, e siete arrivati come niente a 130 invitati.

Poi vi ricordate che quella che state organizzando non è una festa delle medie. Avete una certa età e i vostri cugini, fratelli, amici, nel frattempo, hanno figliato. Così aggiungete: i pupi in carrozzina che staranno tutto il tempo con mamma, i bambini tra i 3 e gli 11 anni che hanno bisogno di una (o più) baby sitter sennò le mamme e i papà che dovranno corrergli dietro tutto il tempo di qua e di là e si perderanno il taglio della torta, vi odieranno in eterno. E poi ci sono i preadolescenti e adolescenti, che sai già che coi genitori non ci vogliono stare, con i tuoi amici 30enni manco dirlo, ma non invitarli non è carino (anche se poi passeranno metà della giornata scrutando il loro smartphone. Come molti degli amici 30enni forse, quindi tuttapposto). E siamo a 150.

Ma non finisce qui. C’è Pino, l’idraulico di famiglia. Non è proprio un amico di papà, ma è 30 anni che vi ripara i tubi, praticamente è uno di casa: invitato anche Pino. E c’è la maestra Lucia, era così carina e ogni volta che la mamma la incontra al supermercato, chiede di voi. Dentro anche lei. Poi come dimenticare Sara, la vostra donna delle pulizie che è praticamente una tata. Non potete lasciare fuori la donna che vi lava le mutande e pulisce il vostro water. E Rocco, il vicino di casa della casa al lago, che quando va in campagna vi porta le zucchine del suo orto per la grigliata di pasquetta? Alè, dentro anche Rocco. Che ha una moglie che mangia molto e – ahimè – 5 figli, ma che vuoi che siano, a questo punto, 5 persone in più. Infine, Paola, la barista troppo carina che tutte le mattine vi fa un caffè lungo ma non troppo con latte né caldo né freddo con poca schiuma in tazza grande, proprio come piace a voi. E sono 200.

Ora non c’è doccia che tenga. Qui siete all’ansia assoluta. E iniziate a dirvi che se non volete pagare spese matrimoniali per i prossimi 30 anni, dovete tagliare. “Taglia tu amore, dai?”, “No, meglio se tagli tu, un po’ qui un po’ lì”. Ci pensi anche, per un momento. Poi pensi alle facce disapprovanti che vedrai in ufficio, al corso di nuoto, alle cene di Pasqua in famiglia, e capisci che non ce la farai. Poi una piccola consolante illuminazione: mica verranno tutti! Qualcuno si ammalerà, qualcuno andrà in vacanza, qualcuno avrà il matrimonio del fratello lo stesso giorno. Questo pensiero però ti rattrista. Tu vuoi tutti, mica ti sposi ogni anno. E intanto sudi e sudi e sudi sempre di più.

Dopo esservi affidati alla sorte e aver fatto la lotteria di capodanno estraendo nomi a caso, dopo aver cercato una soluzione razionale, dopo aver pensato per un momento che forse mandi tutti a quel paese e opti per una cerimonia altro che intima – fuga a Las Vegas io e te e chi si è visto si è visto – e dopo aver tentato di convincere il futuro marito che i suoi amici non sono poi così simpatici e forse può non invitarne nessuno, mollate il colpo. Perché oltre alla sudorazione iniziate a sentire prurito ovunque, vi sta uscendo un’eruzione cutanea e avete un cincinino di mal di pancia e ovviamente, di mal di testa. Questo è troppo per voi. Non c’è soluzione, non c’è scampo, non c’è via di fuga. Se ci tenete alla tua vita sociale dovete, per forza, invitare tutti. Punto.

E allora, tornate a testa bassa, completamente disidratati, a una questione che pensavate già risolta: il budget. E ricomincia tutto daccapo. 

 

* Un consiglio tra amiche, una buona idea per pianificare la creazione della lista è il sito zankyou.com dove potete fare il vostro sito matrimoniale e organizzare un sacco di cose. Peraltro, crepi la modestia che ormai sono un’esperta del settore, ho pure scritto un articolo da guest blogger nel loro magazine, così tanto per dire… 

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