Music

December 17, 2013

Il cosmic blues degli Alice Tambourine Lover presto a Bolzano

Marco Bassetti
Per il terzo appuntamento della rassegna Unclevanja in Sudwerk, gli Alice Tambourine Lover presentano la loro visione del blues, tra deraglianti riff di chitarra slide e ipnotiche dilatazioni psichedeliche. "Cerchiamo l’equilibrio tra la nostra natura psichedelica e il blues di tutti i giorni".

L’esperienza Alix, per quanto di nicchia, ha lasciato il segno: un lungo tour in giro per l’Europa, la partecipazione lo scorso anno al prestigioso festival britannico All Tomorrow’s Party curato dagli Shellac di Steve Albini e un album – “Good 1” (GoDown Records, 2008) – prodotto dallo stesso Steve Albini (già produttore, fra gli altri, di Nirvana, Pixies, Sonic Youth, The Stooges, Fugazi, PJ Harvey)… quello che, molto semplicemente, si dice un “mostro sacro”. Usciti da questa esperienza, Alice Albertazzi (voce, chitarra e percussioni) e Gianfranco Romanelli (dobro, chitarra e basso) si ripresentano insieme con il progetto Alice Tambourine Lover. Sempre per GoDown Records, è uscito di recente il loro secondo lavoro Star Rovers: la conferma di come un impianto strumentale ridotto all’osso – nel solco della tradizione folk/blues – possa generare una visione sonora completa, rotonda, avvolgente, incline ad una dolce deriva psichedelica. Provare per credere: giovedì 19 dicembre ore 21 @Sudwerk-Bolzano.

Un anno fa avete partecipato, come Alix, all’All Tomorrow’s Parties chiamati da Steve Albini. Uno dei più importanti festival a livello mondiale, che esperienza è stata?

A+G Con gli Alix eravamo fermi da un po’ di mesi. Ci siamo ritrovati direttamente in una sala prove a Londra per definire la scaletta e la sera stessa siamo partiti per Camber Sand, un luogo magico, un villaggio turistico tra le dune sul mare, location perfetta per un festival di tre giorni da sogno. Grandissime bands e un’organizzazione perfetta. Siamo onorati di averne fatto parte.

Poi, messa in soffitta l’esperienza Alix, è nato il progetto Alice Tambourine Lover. Definite il vostto sound “cosmic blues”, ma che rapporto ha la vostra musica l’ordine che regola il movimento di stelle e pianeti?

Alice Suonare è la nostra vita, cerchiamo di trovare il tempo anche se a volte sembra impossibile. Alice Tambourine Lover è nato in cucina, tra una cena e l’altra, nel poco tempo che avevamo, nel delirio quotidiano, cercando l’equilibrio tra la nostra natura “psichedelica” e il blues di tutti i giorni . La definizione “cosmic blues” ce l’hanno data altri e non ci dispiace.

Non a caso il nuovo lavoro “Star Rovers” chiama in causa di nuovo loro, le stelle. Il sound che contraddistingue il lavoro mi sembra in realtà molto urbano e viscerale, molto più basale che astrale… cosa ne pensate?

Gianfranco Il titolo del disco è nato mentre eravamo in studio, avevo con me “Il vagabondo delle stelle” di Jack London, titolo originale “Star Rover”. Un viaggio meraviglioso che il protagonista compie con la mente, poiché il corpo è imprigionato in una camicia di forza nel carcere di San Quintino in California. Nel libro si percepisce una denuncia contro la pena di morte, il disagio dei suoi esecutori e la serenità del protagonista dovuta alla curiosità di vivere la sua prossima vita. L’ho raccontato man mano ad Alice e ci è sembrato il titolo perfetto per il lavoro che stavamo realizzando.

L’impianto ipnotico/iterativo su cui si fondano molti brani mi ha ricordato da vicino i Velvet Underground. Rientrano nei vostri ascolti?

A+GI Velvet Underground sono una fonte d’ispirazione inesauribile… love.

Del resto nel video di “Digging This Song” s’intravvede in qualche sequenza proprio l’immagine di Nico… come è nata l’idea “cut-up” di questo video?

A+G Il video di “Digging This Song” l’ha realizzato Davide Clara che è anche l’autore della copertina. In entrambi i casi le sue idee hanno colto in pieno lo spirito di “Star Rovers” e ci sono piaciute subito… un messaggio d’amore.

Alice e Gianfranco, compagni nel lavoro e nella vita. Come si riesce, nonostante tutto, a sopportarsi?

Gianfranco Sono anni che suoniamo insieme… la nostra vita comprende anche un figlio, lavoriamo tutti e due da sempre, io in un vivaio e Alice ha una scuola di canto. Ritrovarsi a suonare, per non dire altro, è un piacere… per noi questo è blues.

www.facebook.com/events/182101925319270/?fref=t

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