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September 22, 2013

Cababoz: un originalissimo mix di musica, cabaret, satira made in Bolzano

Karin Mantovani


Fino a l’altro ieri sera non li conoscevo, ma che scoperta! In quella che forse è stata una delle ultime serate estive qui a Bolzano, ho assistito per la prima volta allo spettacolo dei Cababoz, una giovane formazione bolzanina composta da giovani artisti che danzano in equilibrio tra satira, comicità, musica ed intrattenimento. Non sapevo cosa aspettarmi, anche se da più parti mi erano giunte recensioni positive ed entusiastiche, ma conoscendomi: se non vedo non credo. 

Esilaranti, sagaci, guizzanti, a tratti anche un po’ spregiudicati, audaci, originali: gli interpreti dello spettacolo hanno saputo conquistarsi il favore e le attenzioni del pubblico dall’inizio alla fine. E anche quando hanno alzato un po’ il tiro – del resto la fortuna bacia gli audaci – sono stati applauditi e compresi dal pubblico. Il materiale è stato attinto a piene mani dalla nostra realtà locale, politica, territoriale e sociologica, ma anche da quella extraregionale. 

Gli sketch che ci hanno fatto ridere e sorridere ci hanno parlato della nostra terra, di noi altoatesini doc e anche di coloro che abbiamo recentemente acquisito. Dei nostri piccoli, grandi tic, della nostra unicità linguistica (anche delle deroghe a concetti e significati universalmente condivisi in tutto il resto d’Italia), della convivenza tra gruppi etnici, tra colori politici, tra abitanti di quartieri diversi di una stessa città. 

“Mi piacissimo tantissimo” così Gianluca Iocolano, nei panni di Helmuth, militante convinto e candidato della lista SVP alle prossime elezioni, ha elogiato l’iniziativa del Comune di Bolzano MusicaDOP che ha permesso agli artisti di Cababoz di ripresentarsi al pubblico in un contesto suggestivo come il parco delle Semirurali nel quartiere Don Bosco. Interpretando in maniera assolutamente credibile un giovane madrelingua tedesca votato alla politica del maggior partito sudtirolese, Iocolano alias Helmuth, si preso gioco con un irresistibile accento tedesco di tutti i politici nostrani di nuovo in corsa per aggiudicarsi gli “scragni” che più contano ed anche quelli che hanno finalmente deciso di mettersi da parte. La carrellata è stata talmente ben snocciolata, da raccogliere gli applausi e le risa anche di quegli esponenti politici che sedevano in mezzo al pubblico.

La musica di Roberto, detto Bob, Tubaro e della sua band, ha fatto da collante all’intera serata e non sono mancate improvvisazioni ed entrate musicali del tutto spontanee che hanno lasciato intendere come, se pur recente, la formazione di artisti abbia già raggiunto un’armonia ed un’intesa degna di veterani di questo settore. 

Tocchi di colore e sprazzi di contatto con realtà a noi più vicine o lontane, come il Veneto o la Campania, sono stati dati da figure come Alvise l’antropologo di Castelfranco Veneto interpretato da Alberto Brugnoli e il ragazzo precario napoletano da poco diventato “spazzino schifo” per la SEAB (per chi non c’era lo spazzino schifo è quella figura assunta dalla SEAB incaricata di ispezionare i sacchi dell’immondizia abbandonata alla ricerca di indizi che possano far risalire al proprietario del sacco. Un detective dello schifo insomma), interpretato brillantemente da Salvatore Cutrì. 

I ragazzi sul palco ieri sera si sono divertiti e ci hanno fatto divertire, ottimo ingrediente per fare ancora della buona strada, magari chissà, a breve anche oltre a quel confine dell’estremo, estremo sud che i nostri artisti hanno individuato a Salorno ;o)

Dal 1° ottobre Cababoz che per ora è solo su Facebook, avrà anche un sito tutto suo: www.cababoz.com!!

foto di Giacomo Flaim

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