Culture + Arts > More

September 9, 2013

Cultural Quarters. Cultura da vivere

Federica Viganò
Photography Matteo Vegetti
Rosengarten non è solo una festa annuale del quartiere Dodiciville, ma anche e sopratutto un progetto in progress su e per la costruzione di un distretto creativo della città di Bolzano. Un team di esperti e ricercatori sta lavorando insieme a noi per costruire senso e per dare concretezza al progetto. Qui un secondo contributo, di Federica Viganò, docente alla Libera Università di Bolzano di "Elementi di micro e macroeconomia".


Le parole e le immagini che associo alla Rosengarten Festa.

Associazioni 1: festa di quartiere, birra, panche di legno, street food, gente che cammina, serata illuminata, musica, colori, scritte, chiacchere, urla, sorrisi, leggerezza, piacere.

Associazioni 2: legami territoriali, alleanze tra soggetti, riqualificazione urbana, rinascita creativa, cultura da fruire, impatto sociale positivo, quartiere creativo e culturale.

 L’economia della cultura studia da tempo le forme di sviluppo dei territori basate su diversi gradi di agglomerazione e localizzazione di soggetti vocati alla produzione e alla fruizione di cultura. Da molti anni è vivo il dibattito sui distretti culturali, sorti più o meno spontaneamente qua e là  lungo tutto lo stivale, grazie all’attivazione di pubbliche amministrazioni che insieme a soggetti privati, enti no profit, istituzioni culturali e associazioni hanno “progettato la cultura”, per attrarre turisti, per renderla un prodotto fruibile, per farne una risorsa economica.

Senza nessun pregiudizio sul potenziale redditivo della cultura, su cui in generale si dovrebbe riporre maggiore fiducia a patto di fare evolvere le manifestazioni, gli eventi e i settori culturali verso una forma più evoluta, non appiattita sulla mera fruizione turistica, ma focalizzata sugli aspetti della produzione, della fruizione e della relazionalità che la cultura favorisce, l’evento della Rosengarten Festa è un’occasione preziosa per riflettere sull’origine e lo sviluppo di un quartiere culturale. Non si spreca la citazione di Simon Roodhouse, autore dell’ormai celebre Creative Quarters nel 2006. Il quartiere è la nuova dimensione ideale dello sviluppo urbano, come si evidenzia nell’architettura, nelle politiche sociali, negli interventi insediativi che lo assumono come misura ideale del vivere e dell’abitare. Il quartiere riassume uno spettro di caratteristiche che favoriscono lo sviluppo di una cultura vissuta e da vivere: la spazialità più ridotta, la socialità accentuata, la residenzialità dei creativi, la progettualità che può realmente venire dal basso e tenere conto della sostenibilità economica e sociale, dei cosiddetti “bisogni della comunità”.

Gli esempi di quartieri creativi sono molti. Possiamo immaginare di affiancare Bolzano a Sheffield, a Manchester, o addirittura a Parigi e Londra? Le motivazioni che hanno portato città di dimensione media o grande a identificare aree urbane e a trasformarle, ridisegnandone l’identità, talvolta imponendola dall’alto, talvolta facendola emergere dal basso, sono tradizionalmente quelle di riqualificare o rigenerare quartieri critici, abbandonati, privi di attrattività, privi di anima. Spesso questi interventi hanno portato a nuova vita aree urbane che, dopo una iniezione di cultura, hanno ritrovato spirito, sono state ricostruite o riadattate a nuovi usi, si sono ripopolate, sono diventate un’attrazione.

Gli effetti economici di tali interventi possono essere importanti: incremento delle vendite e dell’affitto di immobili; attrazione di nuovi residenti; riqualificazione da un punto di vista architettonico e paesaggistico;  attrazione di investitori e di nuove attività commerciali; sviluppo di nuovi business; alleanze tra soggetti complementari; sviluppo di una nuova cultura dell’abitare e del vivere…

Mai sentito parlare della cafè culture o della evening economy??

Cosa succederà a Bolzano di qui a qualche tempo? Oggi la Rosengarten Festa è un evento, nato dall’inventiva e dall’energia di una piccola impresa creativa, che utilizzando il proprio mezzo principe, la comunicazione web (e non solo web), è capace di raggiungere un ampio target di pubblico che partecipa, contribuisce, fruisce di una Festa che lo rappresenta. Domani l’evento ha il potenziale di divenire un fenomeno urbano stabile, con sede a Dodiciville, un quartiere con una identità forte, conclamata dal basso, da chi lo abita, da chi ci lavora, da chi lo desidera e lo ama come un luogo di appartenenza.

Oggi Rosengarten Festa è un catalizzatore di pubblico selezionato per la durata della festa. Selezionato non significa esclusivo, significa filtrato da un criterio che accomuna: la condivisione di un senso del vivere contemporaneo. Domani la Rosengarten Festa potrebbe dare luogo ad un quartiere creativo, con o senza il supporto di una pubblica amministrazione, ma guidato piuttosto da uno stile di vita condiviso dai suoi abitanti e da chi vuole abitare genuinamente e vivere la cultura, piuttosto che impacchettarla in forma di prodotto turistico. Attenzione alle possibili degenerazioni della cafè culture e della evening economy, che hanno trasformato porzioni di città in luoghi infrequentabili per gli abitanti e di attrazione per un turismo che si aspetta di trovare ciò che già conosce, catene di negozi, brand riconosciuti, facilitazioni di varia natura.

La sfida per la Rosengarten Festa è altissima: creare cultura e identità mantenendo una dimensione ottimale e sostenibile, basata sull’atmosfera creativa e culturale che si respira (tipo di persone che vivono, lavorano e operano nel quartiere; tipologia di esercizi commerciali; presenza di biciclette; edifici ripristinati; flair che si respira nell’aria. (provate a tradurre flair ;-) ), piuttosto che sui numeri (numero di turisti? numero di caffè venduti? numero di bagni pubblici disponibili? numero di cestini per la strada (tema hot di questi temi…); numero di nuove costruzioni).

 L’effetto, che non si lascia spiegare facilmente, lo potrete capire alla Rosengarten Festa. “Creative people, in turn, don’t just cluster where the jobs are. They cluster in places that are centres of creativity and also where they like to live.” (Richard Florida 00)

Print

Like + Share

Comments

Current day month ye@r *

Discussion+

There are no comments for this article.