Music

August 26, 2013

Cronache da un concorso #5. Diario giornaliero di uno studente di pianoforte dal Concorso Pianistico Busoni

Alessandro Tommasi
Iniziato il Concorso Pianistico Busoni, che come ogni due anni, porta il meglio del pianoforte a Bolzano. Il giovanissimo Alessandro, ancora una volta si infila alle audizioni, alle prove, ai concerti, segue da vicino ogni fase, butta l'occhio dietro le quinte, bevendo birra con i concertisti. Un diario giornaliero, dalla prestigiosissima competizione che infiamma il fine agosto bolzanino.

Ho impressioni contrastanti riguardo a ieri.

In realtà si è trattato di una splendida giornata, buona musica, buoni pianisti, la sera a bere vino e mangiare formaggio e salumi con la giuria, gli Amici del Busoni (associazione di sostegno al concorso di cui faccio parte da qualche anno) e i candidati che si sono infilitrati, dopodiché birra con i ragazzi infilitrati.
E’ stata davvero una bella giornata.

Ho potuto assistere alle prove di tanti ragazzi che meritavano davvero, come Müller, ragazzo tedesco dalle eccellenti qualità e capace di affrontare con grande effetto il repertorio contemporaneo, a lui si deve la migliore esecuzione del pezzo commissionato per il concorso, Shadow, di Rebecca Saunders; poi Akihiro Sakiya, ragazzo giapponese con un suono molto tondo e bello, che purtroppo ha ceduto per la stanchezza nella seconda metà delle Reminescenze dal Don Giovanni di Liszt, ma ha comunque portato a casa una buona esibizione; Dmitri Shishkin, ragazzo dalla tecnica limpida ed elegante, di grande effetto soprattutto in passaggi di agilità come scale e arpeggi che faceva con uno stupendo senso musicale ed un ottimo suono; e infine ovviamente Oxana Shevchenko, insieme a molti di quelli che ho citato in questi giorni una delle beniamine del pubblico, che ci ha regalato una Hammerklavier da brividi nonostante la giovane età. Ok, non sarà Sokolov, ma ha 26 anni, diamine!

Ovviamente i risultati sono stati fra i più deludenti e temo le reazioni del pubblico. Sono solito passare molto tempo a parlare con chi assiste ai concorsi. Sicuramente non sono tutti esperti o musicisti, ma sono spesso grandi appassionati di musica e probabilmente il target ideale per un concertista: persone normali, senza studi musicali di qualche sorta, che però amano davvero la musica e non si accontentano del virtuosismo, cercano la personalità, un’idea musicale che sia nuova per loro, che sia affascinante. Dai risultati per le finali di Mozart, due serate dedicate ai concerti per pianoforte e orchestra del compositore austriaco, origineranno molte lamentele in quanto hanno visto l’eliminazione di Maddalena Giacopuzzi, di cui mi sono già profuso in lodi avendo amato molto le sue interpretazioni, ma si è giocata la finale a causa della stanchezza che le ha reso brutto il suono nel primo scherzo di Chopin, Mehdi Ghazi, il ragazzo algerino che piaceva moltissimo al pubblico poiché capace con il suo suono ed il suo fraseggio di incantare e accompagnare il pubblico attraverso le sue frasi musicali perfettamente sensate, mai abbandonate a sé o ignorate per prediligere il virtuosismo (avrei tanto voluto sentire il suo Mozart!) e proprio Oxana Shevchenko, la quale era riuscita a scatenare una pioggia di applausi e di bravo facendo piacere la Hammerklavier, che per lunghezza e difficoltà è probabilmente la più difficile delle sonate di Beethoven ed anche una delle più complesse con cui approcciarsi, anche semplicemente per la lunghezza del terzo movimento, realizzata squisitamente anche secondo alcuni dei giurati, molto sorpresi loro stessi dei risultati.

E proprio la giuria è ciò che più questiono. Prima di tutto l’idea di far arrivare prima una parte e poi l’altra è assolutamente controproducente, in quanto crea una giuria che non ha potuto sentire il carattere del pianista fin dalla prima prova e che dunque vede 4 membri con una visione incompleta dei musicisti che devono giudicare. Inoltre anche i risultati delle semplici semifinali sarebbero potuti essere molto diverse con quei 3 membri in più (dovevano essere 4 ma un membro si è ritirato all’ultimo senza che si potesse trovare un sostituto). Piuttosto, se è un discorso economico, meglio ridurre i giurati da 11 a 9 ma farli stare anche i tre giorni delle semifinali che non 11 ma prima 7  e poi 4. Questa la prima cosa che ci ha lasciati, me e buona parte delle persone con cui ho parlato, molto perplessi. Sulla presenza di molti personaggi non pianisti in giuria, il mio giudizio è comunque favorevole. In realtà ciò che mi aspettavo da questo genere di giuria è un approccio non accademico, che guardi sia al livello musicale sia a ciò che il pubblico può apprezzare. Questo con lo scopo di fondere un’alta capacità musicale a una forte capacità di essere apprezzati dal pubblico e dunque creare premi Busoni capaci poi di avere un reale successo nel mondo del concertismo e discografico. Sono abbastanza deluso anche perché ritengo che il livello del concorso sia stato più che dimezzato dopo l’eliminazione di questi tre ragazzi. Le mie speranze sono riposte ora in Müller, Shishkin e Sakiya, possibilmente in quest’ordine, anche se ho come la sensazione che la giuria apprezzi il pestare ossessivo di altri candidati. Spero soltanto che Mozart ci riveli un po’ di buona musica. Non si può mentire su Mozart, mai. Forse non c’è compositore che come lui riveli il pianismo di un musicista, gli unici altri che mi vengono in mente sono Bach o forse al limite Haydn. Ma su Mozart secondo me più di tutti, si capisce tutto, non ti puoi nascondere dietro a nulla.

Dunque staremo a vedere, nel frattempo mi godo gli ultimi giorni di compagnia con Oxana, mi godo le bellissime serate con gli altri ragazzi a bere birra al Temple Bar parlando di cose a caso, senza riuscire a staccarsi fino alle una, quando ci cacciano anche dal Temple e dobbiamo metterci a chiacchierare all’esterno, fondendo un po’ tutte le lingue di nostra conoscenza e cercando di capire cosa abbiano da confabulare in russo le tre pianiste del gruppo. In realtà è stata davvero una bella serata, guastata solo dall’amarezza di risultati che hanno lasciato me e molte altre persone, fra cui anche candidati già eliminati ma che sono rimasti a seguire il concorso, parecchio sorpresi.

Ma, beh, sono concorsi. La giuria è una strana belva di cui non puoi mai sapere cosa pensi davvero, nemmeno guardandola negli occhi e scherzi del genere non sono rari.
Staremo a vedere ora come si evolverà la situazione, finalmente si entra nelle ultimissime fasi, il che significa competizione ancora più serrata e molto più tempo libero per poter finalmente fare qualcosa nelle mie giornate, tipo studiare, sarebbe apprezzabile, oltre a seguire 9 ore al giorno di concorso.

Beh me la sono anche andata a cercare!

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