Music

May 6, 2013

Johnny Mox @ More than apples and cows: “Alla ricerca di un nuovo senso di comunità”

Text Marco Bassetti

Johnny Mox, diciamolo, ha sorpresi un po’ tutti. La freschezza, l’energia e vertiginosa creatività di We=Trouble hanno lasciato il segno. Le riviste specializzate non hanno lesinato lodi, da Rumore a Blow Up a Sentireascoltare, e nella dimensione live Johnny Mox ha dimostrato a tutti chi è e dove può arrivare. Ma Gianluca non è uno che si ferma, non è certo il tipo che dorme sugli allori. Ecco allora un nuovo soprendente Ep, “Lord Only Knows How Many Times I Cursed These Walls“, imprevedibile e spiazzante, un nuovo video, nuove collaborazioni, nuovi progetti e tanta voglia di comunicare. E di condividere. Sì, perché il predicatore Johnny Mox ha voglia di esserci, di darsi, di raccontare le sue visioni. Ha voglia di incontrare facce e situazioni. Ha sete di ricerca e fame di cultura. Inevitabile, quindi, che incontrasse franz sul suo cammino: infatti, domani sera, sarà uno degli artisti ospiti del nostro party More than apples and cows (martedì 7 maggio @ Eurac, dalle 17). Per l’occasione abbiamo a chiesto a Gianluca qualche aggiornamento, eravamo rimasti qui.

Ci eravamo lasciati quando We=Trouble era ancora fresco di stampa… nel frattempo “Lord Only Knows How Many Times I Cursed These Walls” , quattro tracce strumentali, tra folk polveroso e country scheletrico. Un lavoro diversissimo dal precedente, da dove è uscito, dove ci conduce e a quale esigenza risponde?

Ho registrato tutto di getto, in pochissimo tempo, durante una settimana in cui sono rimasto a casa con la febbre. Avevo da parte qualche idea per dei pezzi dilatati e strumentali, una dimensione completamente differente dalle cose fatte fino a quel momento. Negli ultimi anni ho sviluppato questo stile “percussivo” di suonare la chitarra e da tempo avevo in mente di registrare qualcosa del genere. Ne sono usciti quattro pezzi strumentali di stampo psych-folk, ma nemmeno troppo canonici. È un lavoro che ha come filo conduttore il tema della famiglia, della fuga dalle mura domestiche e della riappacificazione con i luoghi dell’infanzia. L’Ep è uscito in allegato alla ristampa in vinile di We=Trouble, che come disco è andato oltre tutte le aspettative ed ora ha una (seppur piccola) distribuzione negli States. Sono stato in dubbio fino all’ultimo se farlo uscire a mio nome o utilizzare qualche altra sigla, ma alla fine, facendolo sentire agli amici, hanno tutti detto di essere stufi delle band con il suono sempre uguale. Così eccoci qua. Mi piacerebbe molto affiancare queste uscite “minori” ai dischi interi, per poter sperimentare su durate brevi e cose nuove.

… nel frattempo un miriade di concerti. Cosa ti spinge a ripetere lo show, sera dopo sera?

I concerti sono un’esperienza totale e sono prima di tutto lì sulla mappa a dirmi che ciò che sto facendo è reale. Internet è fondamentale ma non basta. Potrei scegliere di stare a casa con la mia bella tazza di tè a fare il duro dietro una tastiera: sono tutti dei boss su internet, le foto giuste, i suoni giusti, la giacchetta giusta: puoi googolare le cose che non sai e passare sempre per esperto. Mai poi, chissà come, quelle cose te le dimentichi prima ancora di schiacciare il tasto Invio. Io invece non dimentico un nome, una faccia delle centinaia che ho avuto la fortuna di incontrare in questi mesi. Ho suonato in situazioni di ogni tipo: club, locali, squat, festival, in cucina. Ho fatto un concerto intero alimentato con la dinamo delle biciclette ed uno in un locale gestito da sordi. È una questione di atteggiamento, vale di più guadagnarsi un ascoltatore alla volta, come nel porta a porta. Al livello in cui mi trovo, le persone fanno ancora la differenza e per me questa è ancora la fortuna più grande.

… nel frattempo un video immerso nella neve: un cane, il risveglio, la grancassa, una scala lunghissima, un messaggio declamato davanti ad una natura immobile e silenziosa… tra salite e discese, la fatica… poi la scoperta, come un’epifania. Quale?

È la storia di un individuo che ha perso tutto. Un reduce che vaga disperato, arrancando sotto il peso di un fardello insostenibile. Ci sono un bel po’ di grancasse e un capanno sperduto in una radura a sette metri di altezza, sul quale io e Joe Barba abbiamo rischiato la vita. Joe Barba è il regista del video. Fa cose enormi. E non ha paura di rischiare. Il video è un cammino faticoso verso la redenzione fatto di cadute, risalite, errori e sconfitte alla ricerca di un nuovo e profondo senso di comunità e condivisione. Cosa vuol dire? Vuol dire che è in atto una guerra molto, ma molto diversa da quella che hanno combattuto i nostri nonni. La guerra è nei supermercati, nelle scuole senza carta igienica, nei Cpt. Non sappiamo bene dire quando è cominciata ma soprattutto non sappiamo quando finirà. È tra di noi, colpisce in silenzio e ha l’unico obiettivo di metterci gli uni contro gli altri.

… nel frattempo lo split di Chambers e The Death Anna Karina, in cui compare l’oscura traccia “Le facce uguali di due medaglie diverse (feat. Johnny Mox)”… raccontaci come è nata questa collaborazione. E poi, quali sono le facce e quali le medaglie?

Mi è capitato di suonare sia con i Chambers che con i Death of Anna Karina, di conoscerli, avere a che fare con loro. Mi piace la roba che fanno, come la fanno e il volume a cui la fanno. È un grande onore avere il mio nome inciso su questo split 12″: un gioiello fatto di riff angolari, accordi spigolosi e liriche da Cluedo. Il pezzo che ho fatto assieme ai Chambers parla di Denaro, Mercato e Morale, di tutto quello che oramai è consentito acquistare, dei libri di Michael J. Sandel e di sedicenni di Bangalore che si laureano online in fisica nucleare. Lo sapevi che con solo 90 dollari al giorno puoi avere una cella in prigione dotata di ogni comfort? O che puoi pagare il diritto di viaggiare tranquillo in corsia di emergenza? È quello che chiamiamo “Gettare la mano e nascondere il sasso”. Fortunatamente l’altro lato della medaglia è che la Conoscenza, grazie alla Rete e alla lungimiranza di alcuni atenei, sta diventando sempre più disponibile a tutti. Ecco perché sarà una quindicenne di un villaggio sperduto che si è laureata con i corsi online a salvarci.

… nel frattempo l’invito a suonare alla festa per il rilancio di franzmagazine… nuova mission, nuova scommessa e nuova grande festa, lanciate al grido di “more than apples and cows”… Che ne pensi?

Dirlo in un’intervista su questo sito suona un po’ riduttivo, ma voi di franz mi avete stupito. Sempre curiosi, mai banali, mai supponenti, bilingui, sempre alla ricerca di un taglio diverso, originale, fresco e glugluglu, aiuto lo sto dicendo-fermatemi… europeo. C’è voglia di raccontare diversamente il territorio e il fatto che abbiate da subito manifestato interesse anche verso il Trentino mi è parso un segnale molto chiaro. In regione c’è molto altro rispetto alle mucche ai prati e alle mele ed è tempo di cominciare a farci più attenzione anziché guardare sempre all’esterno. Ci sono persone qualificatissime, molte venute anche da fuori, in questi anni difficili, ci sono realtà coraggiose e punte di eccellenza che spesso si trovano a fare i conti con un clima di immobilismo devastante e un sistema economico pericolosamente condizionato dall’intervento pubblico. E poi non c’è niente di più provinciale dell’esterofilia no?

… nel frattempo l’elezione di Papa Francesco (un altro Franz, quindi)… come ha accolto la notizia il predicatore in cerca di redenzione Johnny Mox?

Ahahah beh onestamente non penso di avere gli strumenti per entrare nel merito… al di là delle considerazioni personali, però, non posso non notare la totale mancanza di obiettività nel raccontare questo tipo eventi. Che lavoro è il vaticanista?

… nel frattempo cos’altro? Qualche evento importante che ci vuoi raccontare?

A giugno farò un mini-tour in italia con GULL: è un ragazzone americano da Richmond, Virginia. Dovete assolutamente vedere questa potenza in azione. Poi qualche festival estivo, dopodiché starò fermo un paio di mesi. Devo ultimare il disco nuovo che registrerò a novembre e provare gli incastri giusti con la band. La notizia buona è che ho trovato il tema e forse il titolo e che tutto comincia a tornare. La notizia cattiva è che non riuscirò mai a fare tutto per tempo. Se poi torni a chiedermi “Cosa ti fa alzare la mattina dal letto”, la risposta è sempre la stessa.

www.facebook.com/events/501672589898579/

Foto: Luca della Martera

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