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May 2, 2013

Tutto il mondo è paese #17. Bolzano, 23 novembre 1963

Roberto Tubaro

Una tragica pagina della storia del mondo è stata scritta ieri, 22 novembre 1963, in una delle vie principali del capoluogo altoatesino. Colpito alla testa da uno o due colpi d’arma da fuoco il Presidente degli Stati Uniti d’America John Fitzgerald Kennedy s’è abbattuto tra le braccia della moglie che gli stava accanto nell’automobile.

Il tutto è avvenuto verso le 12.30 in Corso Italia. La limousine presidenziale, partita dal palazzo della Provincia, stava per giungere in piazza Tribunale quando è giunto il panico. Nella foto è possibile vedere Kennedy con la moglie Jaqueline pochi istanti prima dell’attentato. Nulla è servito il viaggio al San Maurizio, dove i medici non hanno potuto far altro che dichiarare la morte del Presidente.

Fino ad ora non è chiaro chi sia il colpevole dell’attentato. Kennedy era giunto in Alto Adige per due motivi: stipulare un contratto per l’acquisto di prodotti tipici locali da parte di importanti multinazionali statunitensi e per premiare questa terra per gli sforzi effettuati nei confronti dell’integrazione. Proprio per questo secondo punto i primi sospetti sono andati all’organizzazione terroristica BAS (Befreiungsausschuss Südtirol) già artefice di vari attentati negli anni passati, ma le piste da seguire ovviamente sono molteplici e non sono da escludere quelle dell’estrema destra italiana, quelle dell’estrema sinistra, quelle dell’estremo centro, quelle dell’estrema estremità, quelle dell’estrema internazionalità. Altro indagato è Bernardo Weissman il quale ha firmato una pagina a pagamento sul quotidiano Alto Adige di ieri, bordata a lutto e contenente una serie di imputazioni per azioni che Kennedy avrebbe sostenuto. In questa pagina Weissman rimproverava Kennedy di avere aiutato il re ostrogoto Teodorico (Dietrich von Bern) a soggiogare re Laurino, di essere stato amico di Tolomei e di portare avanti la tesi secondo la quale Walther von der Vogelweide fosse nato nei paesi danubiani e quindi non altoatesino.

In tarda serata è stato fermato l’agricoltore, attivista ed ex militare Osvaldo Harfei Leno, di Nova Levante, il quale però si è dichiarato assolutamente incolpevole di quanto accaduto.

Non si fanno attendere però le teorie del complotto. Secondo alcune fonti sarebbe stato proprio il vicepresidente e consigliere Lyndon Johnson (divenuto ora presidente con la morte di Kennedy) ad organizzare l’attentato per poter prendere il posto del suo predecessore e poter essere ricordato come il responsabile degli accordi tra Alto Adige e Stati Uniti. Nei piani di Johnson addirittura ci sarebbe la volontà di annettere la nostra provincia agli Stati Uniti diventando così si fatto il cinquantunesimo stato.

Il Sindaco di Bolzano Giorgio Pasquali assieme al Presidente della Provincia Silvius Magnago hanno assistito all’omicidio in maniera diretta, seguendo il corteo su un’automobile ad una ventina di metri dal presidente americano. Pasquali ha affermato che ha intenzione di far realizzare una collina artificiale a Bolzano Sud con lo scopo di non dimenticare quanto accaduto. Non si sa bene come intenda compiere quest’opera ma, secondo indiscrezioni, pare l’intenzione sia quella di utilizzare rifiuti.

Ancora senza parole per quanto avvenuto e nella speranza di assicurare il colpevole alla giustizia, in ricordo di questa triste e drammatica vicenda la via principale del comune di Laives verrà intitolata via John Fitzgerald Kennedy

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  • Bolzano, 23 novembre 1963 | Rtcj · 

    [...] Una tragica pagina della storia del mondo è stata scritta ieri, 22 novembre 1963, in una delle vie principali del capoluogo altoatesino. Colpito alla testa da uno o due colpi d’arma da fuoco il Presidente degli Stati Uniti d’America John Fitzgerald Kennedy s’è abbattuto tra le braccia della moglie che gli stava accanto nell’automobile. Il tutto è avvenuto verso le 12.30 in Corso Italia. La limousine presidenziale, partita dal palazzo della Provincia, stava per giungere in piazza Tribunale quando è giunto il panico. Nella foto è possibile vedere Kennedy con la moglie Jaqueline pochi istanti prima dell’attentato. Nulla è servito il viaggio al San Maurizio, dove i medici non hanno potuto far altro che dichiarare la morte del Presidente  (Continua su Franzmagazine) [...]

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