Music

January 28, 2013

L’Orchestra di via Padova in arrivo al Cristallo, creatività oltre le differenze

Marco Bassetti

Sono diciassette musicisti provenienti da nove paesi diversi, dall’Ucraina al Burkina Faso a Cuba. Ad unire le loro strade ci ha pensato la musica, pensata come luogo d’incontro e scontro tra culture e tradizioni differenti, sperimentazione e contaminazione di suoni e linguaggi. Il luogo fisico del loro incontro è stata proprio via Padova, conosciuta come la via più multietnica di Milano, dove molti dei musicisti dell’orchestra abitano o lavorano tuttora. L’orchestra, appunto, è l’Orchestra di via Padova, in arrivo al Teatro Cristallo (martedì 29 gennaio, ore 21) con tutta la sua variopinta energia. In estrema sintesi, la risposta milanese all’Orchestra di Piazza Vittorio.

La stessa creazione dei brani avviene, nel caso dell’Orchestra di via Padova, in maniera collettiva. Un flusso creativo imprevedibile e travolgente che, attraversando diverse culture e influenze, si condensa in un mix scoppiettante, meticcio, urbano. Un affascinante caleidoscopio di sonorità pulsanti, dove il jazz si confonde con la classica, la musica mediterranea con le tradizioni africane, il blues con le sonorità balcaniche. Nell’ultimo lavoro dell’Orchestra, “Stanotte!” (2011), quello che sorprende di più è proprio la capacità di riunire tutti questi riferimenti in un quadro organico, in un mosaico multiforme ma compatto, unito da una visione d’insieme e da un’unità stilistica forte e originale. Merito anche, indubbiamente, di una “regia” sapiente e maestosa. Quella del direttore Massimo Latronico, milanese classe 1969, una carriera passata saltellando da un progetto all’altro, tra rock, jazz, musica latino-americana, balcanica e klezmer.

Tra fiati, percussioni, archi e voci, strumenti elettrici e tradizionali, ritmo, danza e passione, l’Orchestra di via Padova è un laboratorio creativo in continuo movimento. Un segno dei nostri tempi globalizzati e, insieme, una delle esperienze più avanzate, in ambito artistico, d’interpretare in maniera positiva, costruttiva, creativa, gli effetti della globalizzazione. Nel rispetto delle diverse radici e con lo sguardo rivolto al futuro.

www.teatrocristallo.it

 

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