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October 29, 2012

10 buone ragioni per vivere in Alto Adige #34

Anna Quinz

10 buone ragioni (semiserie) per le quali anche la settimana scorsa (22 – 28 ottobre 2012) è valsa la pena vivere in Alto Adige. Almeno per me.

1. Perché io non faccio i salti di gioia, ma so che per molti, la prima neve – apparsa imprevista e copiosa in questi giorni – è stata causa di grandi giubili. Io onestamente giubilo di più per il sole ritrovato oggi. Ma sono punti di vista, e tutti a quanto pare, siamo contenti.

2. Perché ci sono gallerie d’arte come la Arte Boccanera di Trento che sanno guardare oltre i propri muri aprendo visioni e collaborazioni (come quella con noi) nuove, dimostrando cura nel fare e gentilezza nel pensare. Bolzano e Trento sono più vicine (e pure tutto il mondo la fuori), finché c’è gente così.

3. Perché questa terra apparentemente “fuori dal giro” (in particolare Borgo Valsugana), dà i natali a personaggi come Dido Fontana[1], fotografo che dalla moda passa alla religione, da Playboy ai centri giovanili. E lo fa con una leggerezza e una bellezza che conquistano tutti: trentini, altoatesini, cittadini del mondo.

4. Perché l’Alto Adige va a Milano, e fa la sua “porca” figura. Marco Pietracupa[2], fotografo di moda di Rio Pusteria ha inaugurato una sua bella mostra nelle super trendy vie milanesi, ha attirato un sacco di persone e tutte erano – giustamente – entusiaste del suo lavoro. Bravo Marco!

5. Perché pure il Trentino va a Milano, e fa la sua “porca” figura. Pure Stefano Cagol[3] ha presentato un suo lavoro su un tetto della super artistica via Ventura. Il pubblico mondano milanese, ma non solo, in visibilio. Bravo Stefano!

6. Perché da 10 anni il Mart[4] porta l’arte internazionale proprio sotto casa ai trentini-altoatesini e attira anche un sacco di gente da ovunque a transitare per Rovereto. Proprio come è successo per l’opening della grandiosa mostra “La magnifica ossessione”, che ne racconta la prestigiosa collezione (che è pure un po’ nostra, di noi cittadini trentini-altoatesini, intendo).

7. Perché mentre stavo a Milano a seguire gli artisti “locali” nelle loro gesta lombarde, mi sono pure imbattuta (per attacco di fame di mezza nottata) in uno di quei megagalattici centri commerciali con dentro cento ristoranti, cento sale cinematografiche, centomila negozi. E ho ringraziato di non averne a casa mia.

8. Perché gli hotel altoatesini sono fiori all’occhiello di questa terra fatta per l’accoglienza.  Un esempio? Il Napura[5] a Settequerce: design e arte, architettura in dialogo con la natura, apertivi ad alto tasso di mondanità. Una bella cosa da vedere e da visitare, non solo per turisti.

9. Perché tre artisti gardenesi (Otto Kostner, Aron Demetz e Egon Rusina), emancipati dalla tradizione più tradizionale del legno, sono diventati così bravi, da essere al centro di un bel documentario[6] fatto da un non altoatesino affascinato dalle loro storie e dalle loro origini. E non è un documentario di promozione turistica, è una roba seria.

10. Perché vuoi mettere con questo freddino, il piacere di starsene a casa, sotto le coperte, a leggere un buon libro? Magari di un altoatesino? Io appena letto “Due mondi e io vengo dall’altro” di Alessandro Banda[7]. Magari non dà 10 ragioni per vivere in Alto Adige, ma 10 diverse prospettive per guardarlo, quelle sì. Buona lettura al calduccio.

* Nella cartolina, primi paesaggi innevati.La funivia di Bressanone in Val Croce, com’era un po’ di anni fa.


[4] Tutte le info sulla nuovo mostra sul sito del Mart: http://www.mart.trento.it/

[5] Scopri tutto quel che c’è da sapere sul Napura: www.napurahotel.it

[6] Maggiori info sul documentario “Lën – Storie e pensieri di tre artisti gardenesi” qui /2012/10/23/len-storie-e-pensieri-di-tre-artisti-gardenesi/

[7] La recensione del libro scritta da Reinhard Christanell: /2012/08/01/le-confessioni-di-un-meranese/

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