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September 25, 2012

Storytelling: ecco la sua magia

Cristina Vezzaro

Ogni volta che sali sul palcoscenico, quando racconti una storia, non sai mai cosa ti aspetta. Immagino sia così per chiunque si esibisca. Ma diciamo che se uno spettatore va a sentire una sinfonia di Brahms, sa di cosa si tratta; e se suoni in un’orchestra almeno mediocre dovresti essere tranquillo rispetto alla reazione del pubblico. Ecco: forse un attore a una prima non sa cosa aspettarsi. Ma anche lì in qualche modo il resto del cast, la regia, l’intera produzione sono alle sue spalle a rassicurarlo.

Quando racconti una storia, sei completamente solo.

Certo magari la conosci bene, la senti tua, l’hai già raccontata alle piante di casa. O all’amico. O al collega. Oppure l’hai solo registrata e ripetuta mille volte fino a che non ti sembra perfetta. Ma in realtà sei completamente solo. E anche fosse che l’hai già raccontata da qualche parte ed è piaciuta e la ripeti, non hai alcuna certezza dell’accoglienza che le riserveranno, che ti riserveranno. Perché ogni volta è un pubblico diverso, che reagisce in maniera diversa.

Le persone che ti ascoltano non sempre ridono alle tue battute; poi magari però scoppiano in una fragorosa risata in passaggi che per te erano funzionali, quasi che cogliessero dell’ironia laddove a te – che pure sei l’autore – era sfuggita. Quasi che meglio di te percepissero le contraddizioni interne alla tua storia, che a volte decori e infiori ma che poi, proprio in quei passaggi logici, si rivela nella sua cruda e semplice – e per questo universale – umanità.

Quando succede quella cosa, che con il pubblico entri in sintonia e senti che da qualche parte, alle tue battute o altrove, ha colto l’essenza di quello che volevi raccontare, be’ la sensazione è davvero forte e la tua storia vola in alto. E non che sia terapeutico, non è quello, ce lo ripetiamo sempre tra storyteller: ma è come se per tutto ci fosse di colpo un perché, e quando scegliamo di raccontarlo agli altri finiamo per accettarlo anche noi. Così non c’è sfiga, gioia, bugia, rabbia, follia o dolore che non abbiano senso di essere stati.

È questa la magia dello storytelling.

Dal 27 al 30 settembre, Bolzano diventa la città di questa magia, grazie al Festival Internazionale di Storytelling. Tutte le info e il ricco programma su www.sagapoteatro.com

 

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