Music

August 10, 2012

Invito alle danze per il Festival Busoni

Alessandro Tommasi

E’ iniziato!

Con il concerto di Bollani & Friends è finalmente iniziato anche questo Festival Busoni, che, come alcuni già sapranno, cade ogni due anni, intramezzando il Concorso Busoni. Scelta decisamente geniale che ha dato nuova linfa alla competizione. Oltre ad avere un aumento del livello medio dei concorrenti, avendo un anno intero per prepararsi dopo i risultati delle preselezioni anziché partire subito con il concorso com’era in passato, l’anno “vuoto” è stato sapientemente riempito di concerti e attività artistiche di vario tipo. La vita musicale classica della piccola Bolzano è stata così arricchita di grandissimi nomi del concertismo nazionale e internazionale e ha visto il ritorno di grandi vincitori del Busoni, dando sempre più (meritatissimo) lustro alla città e al concorso.
Una domanda sorge ora spontanea.

Perché proprio in un buco come Bolzano? Cosa c’è di speciale qui che abbia permesso l’istituzione di un concorso diventato il concorso pianistico più importante d’Italia (e fra i più rinomati in Europa e nel mondo)?

Tutto è nato dallo lungimirante Cesare Nordio che nel 1949 decise di istituire un concorso dedicato al grande pianista e compositore Ferruccio Busoni, nato ad Empoli, ma che trovò la fortuna soprattutto a Berlino. Tre cose favorirono la fama del concorso: prima di tutto l’adesione entusiasta di Arturo Benedetti Michelangeli, il cui solo nome basta a donare un’aura di sacrale rispetto al concorso, come giurato, finanziatore e membro del Comitato d’Onore. La seconda è lo stesso Comitato d’Onore che vanta nomi come Arrau, Backhaus, Casadeus, Cortot, Fischer, Lipatti, Rubinstein e molti altri grandissimi pianisti, fra cui anche tre allievi dello stesso Busoni. La terza saggia mossa è stata il mantenimento di un sano rigore per cui il concorso si è posto subito come esigente e di alto livello. Per anni il Premio Busoni non è stato assegnato e solo nel 1952 Sergio Perticaroli vinse per primo l’ambito riconoscimento. La carriera dei pochi Premi Busoni (su 58 edizioni, 31 volte il primo posto non è stato assegnato) è stata tanto fulgida da far ben intendere la serietà e l’importanza del concorso, stimolando pianisti di sempre maggior livello a prendervi parte e soprattutto spalancando le porte della fama ai fortunati vincitori.

Ma il merito non è solo della gestione del concorso, bensì anche della città stessa. Una competizione di questa levatura ha trovato a Bolzano un pubblico interessato e un terreno fertile in cui crescere e svilupparsi. Così come Busoni aveva in sé una doppia anima, per dirla faustianamente, italiana per nascita e tedesca per adozione, anche qui la città mostrava una doppia faccia i cui risvolti culturali sono da sempre affascinanti. La commistione dei due gruppi linguistici, ognuno dotato di sue proprie caratteristiche, ha reso sempre acceso e vivo l’interesse culturale della città, permettendole di emergere. E non mi sto affatto riferendo al solo Concorso Busoni!

Lo stesso compositore apprezzerebbe probabilmente l’ambiente bolzanino, lui che voleva tornare in Italia per compiere una rivoluzione del sistema musicale italiano, ma che non è mai stato apprezzato in terra natia quanto all’estero, anzi. Avrebbe forse potuto trovare nell’inusuale Bolzano un punto d’inizio, da far poi sviluppare nel resto della penisola. Purtroppo, per questioni biografiche, egli non vide mai l’Alto Adige come lo conosciamo oggi e a noi non resta che fantasticare su possibilità irrealizzate.

Fra una fantasticheria e l’altra, tuttavia, è giunto il momento di presentare seriamente questa edizione del Festival Busoni. Come già annunciato essa vedrà grandissimi pianisti da tutto il mondo esibirsi per il pubblico bolzanino.

Oltre al concerto di apertura in collaborazione con il Jazz Festival di ieri sera, si continua il 21 agosto con il ritorno di Michail Lifits, vincitore del Premio Busoni nell’edizione del 2008-2009. Non essendo stato assegnato il primo posto nella scorsa edizione il giovane pianista è ancora il campione in carica.

Dal 22 al 31 agosto si svolgeranno le preselezioni, in cui oltre duecento pianisti da tutto il mondo tenteranno di conquistare la giuria per venire ammessi alle semifinali dell’anno prossimo. Non si sa mai che aggirandosi per il Conservatorio in quei giorni non capiti di sentire proprio il futuro Premio Busoni!

Nel mentre i concerti continuano e avremo il 23 il ritorno di Antonii Baryschevskyi, Anna Bulkina e Tatiana Chernichka, i tre finalisti della scorsa edizione, che terranno un concerto prima di immergersi in due giorni di intenso studio con la masterclass del grandissimo pianista ormai ritiratosi dalle scene, Alfred Brendel.

Il 24, per BFB Plus, la nota vincitrice del concorso Lilya Zilberstein eseguirà una tripletta di concerti di Mozart per uno, due e infine tre pianoforti, accompagnata dai figli pianisti e dall’orchestra Haydn.

Il 26 una particolarità: il pianista norvegese Vikingur Olaffson (e mai nome fu più caratteristico), terrà un dialogo con la voce del defunto Glenn Gould, discutendo le particolari idee del famoso pianista ed eseguendo successivamente un programma molto originale, scegliendo fra i brani più apprezzate da Gould.

Il 30 invece grande spettacolo con il meraviglioso Grigory Sokolov che, dopo lo stupendo concerto dello scorso Festival Busoni, torna per l’ennesima volta a Bolzano per, si spera, incantare nuovamente il pubblico (e concedere di nuovo almeno sei bis).

Il 31 al Museion verrà presentato il documentario “Richter, the enigma” sulla vita del grande e affascinante Sviatoslav Richter, pianista fra i più importanti e di riferimento dello scorso secolo.

L’1 settembre giornata di concerti al Palazzo Mercantile con Alessandro Mazzamuto alle ore 11, che presenterà un programma interamente dedicato a Rachmaninov, e a conferma dell’internazionalità del Busoni il giovane Daniil Trifonov alle 20.30, vincitore del Concorso Tchaikovsky 2011, figura emergente del concertismo da cui ci si aspetta molto in futuro.

Già questo basterebbe a rendere superlativo l’attuale Festival Busoni, ma non è finita qui!
Il 2 a Villa Friedmann, a Siusi allo Sciliar, si terrà un concerto in omaggio del pianista e compositore Ignaz Friedman, tra l’altro anche membro del Comitato d’Onore del Concorso Busoni, che sarà tuttavia riservato agli Amici del Concorso Busoni, di cui avrò occasione di parlare in un’altra occasione con più respiro.

Il 5 per il compleanno del compositore John Cage il conservatorio offrirà un concerto installazione per dieci e più pianoforti e buffet di funghi sulle musiche del rivoluzionario musicista nato ormai 100 anni fa.

Termina in grande il Festival Busoni il 5 con un dialogo al Laurin fra Louis Lortie, Premio Busoni nel 1984, e Hubert Stuppner, direttore artistico del concorso al tempo della sua vittoria. Oltre alla carriera del pianista dopo il concorso, verrà approfondito il ciclo degli Anneés de Pèlerinage di Franz Liszt, che sarà poi eseguito il giorno successivo, il 6, per integrale.

Io mi occuperò di presentare e recensire i vari concerti del Festival Busoni, in qualità di studente di pianoforte al conservatorio, appassionato e membro degli amici del Busoni da diversi anni. Mi concentrerò principalmente su due temi: l’importanza del Concorso Busoni nel mondo e le porte che apre per una carriera pianistica e la sempre fondamentale dialettica anziani-giovani pianisti che vede in questo Festival un esempio lampante, affiancando pianisti emergenti a grandi nomi quali Sokolov e Lortie e consentendo un diretto passaggio di testimone nella masterclass di Alfred Brendel.
Sperando di essere sempre all’altezza di chi vorrà seguire questo Festival, mi congedo e rimando al prossimo concerto del Festival Busoni, il 21 agosto.

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