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June 27, 2012

People I know. Katharina E. Georges: “amo Bolzano, ecco perché vivo qui”

Anna Quinz

Katharina E. Georges è una bella, alta ed elegante donna di 59 anni. È nata ad Amburgo, e poi, per molti anni, un po’ per studio, un po’ per lavoro, un po’ per amore, ha viaggiato la Germania il lungo e in largo, da Monaco a Düsseldorf  Colonia. Tante le “stazioni”, come Katharina “la alta” (“così mi chiamavano a scuola, quando ero sempre più grande dei miei compagni, e parlavo anche uno strano accento letterario, dovuto ai tanti viaggi fatti nelle regioni della Germania”, racconta) definisce nel suo italiano del nord, le tappe della vita “prima di Bolzano”, tante le esperienze vissute, e soprattutto tante le energie raccolte. Energia è una parola che torna spesso quando parla, ed energia è quello che questa donna perfettamente in pace con la propria età e la propria vita, trasmette a ciò che la circonda. Da qualche anno vive a Bolzano, dove ha aperto un negozio di arredamento, alle porte del centro storico, Arcade et. Ma non è solo un negozio di mobili. Quello che Katharina offre ai suoi clienti, è molto più di una sedia o un cuscino. Katharina offre un sorriso, innanzitutto, e tanti consigli per creare e vivere al meglio la propria casa, il proprio spazio vitale, i propri ambienti. Il design, quello freddo e distante delle riviste, non è il dna di Katharina, il suo dna è fatto di umanità e bellezza, di comunicazione con l’altro e di gentilezza, naturale e spontanea. Che dal nord, dai viaggi e dalle esperienze di vita, ha portato con sé anche qui nell’Alto Adige tanto amato.

Come è avvenuto il passaggio dal lavoro in azienda alla nascita del suo primo negozio?

Per 20 anni ho lavorato nel settore del consulting,  ma mi sembrava che tutti fossero troppo ricchi e troppo arroganti, non c’era un reale interesse – umano – alla consulenza, all’ascolto, al consiglio. Per questo ho pensato che volevo avere un negozio mio, che facesse meglio di così, che potesse dare e prendere energie. Mi dicevo che arrivata ai 50 anni, l’avrei aperto, perché non potevo pensarmi a quell’età a girare per il mondo ogni giorno su e giù dagli aerei. Poi, però, il negozio l’ho aperto (a Monaco) già a 43 anni.

Come e perché è arrivata fino a Bolzano?

Il mondo del design, cambiava velocemente in quegli anni, sentivo il bisogno di un approccio più naturale, più genuino. Ho sempre amato la montagna, per 30 anni sono venuta in Alto Adige in vacanza, mi è sempre piaciuto. Desideravo spostarmi dalla città, pensavo di aprire un nuovo negozio in Austria, nella zona di Innsbruck, poi sono venuta in ferie a Fiè e ho iniziato a pensare che forse invece era questo il posto per me. Anche perché a Bolzano, il concetto di negozio che avevo in mente, mancava del tutto. Due anni dopo, mi sono trasferita qui e ho aperto il mio spazio.

Che impressione si è fatta in questi anni, del vivere qui?

Per me Bolzano è il luogo ideale in cui vivere, e invecchiare. Dovevo pensare anche a questo, in fondo. L’atmosfera è sana e genuina, la gente che vive a stretto contatto con la natura è migliore, e vive meglio. Quando cercavo il posto giusto per il negozio, venivo a Bolzano e facevo lunghi giri esplorativi in bicicletta. Per me era chiaro che non avrei vissuto in città, ma in città doveva essere la mia attività. Ora vivo a Soprabolzano, e venire al lavoro in funivia è un lusso assoluto. Lassù c’è il mio angolo di paradiso, rispetto ad altri paesi è pieno di sole, è un luogo in cui ho sentito subito una bella energia. Altrimenti perché persone come Sigmund Freud, ad esempio, avrebbero scelto di venire proprio Renon?

Cosa pensa le possa offrire ancora la sua vita bolzanina?

Amo ballare, cantare, stare tra la gente. Però, come in altri periodi della mia vita, tra collegio e spostamenti, anche qui a Bolzano sono stata a lungo sola. Sono una natura comunicativa, ma avevo bisogno di stare con me. Anche perché in compagnia di me stessa, sto bene, ma 700 sere su 800 senza parlare con nessuno sono troppe. Ecco perché ho deciso che ora voglio uscire, godere delle persone e della bella e ricca città in cui vivo. Qui c’è tanta offerta culturale, ogni sera puoi fare qualcosa, e qualcosa di diverso, tra teatro, aperitivi, cinema, mostre. Ora desidero vivere e prendere parte a tutto questo.

Cosa significano per lei, la libertà e l’indipendenza che caratterizzano il suo modo di essere?

La libertà è fondamentale. Io ho avuto la fortuna di poter prendere in modo indipendente tutte le decisioni della mia vita, e credo a volte che gli amici lontani, un po’ invidino la mia scelta radicale di venire a vivere qui. Loro, per motivi lavorativi o famigliari, questa scelta non possono farla. Certo, l’indipendenza è una cosa che si conquista. Dopo i quaranta. Prima ci sono gli uomini.

Ha detto che Bolzano è luogo ideale per invecchiare. Come vive questa fase della sua vita? E da donna, l’invecchiamento, appunto?

Non mi sento affatto 60 anni, qualunque cosa significhi. Ci sono persone che a 40 anni sono più “vecchie” di me. Non vorrei essere più giovane, però. Mi sento bene nella mia età: sai meglio chi sei tu e chi sono gli altri. Mi sono sempre piaciuti quegli 80enni vivaci che hanno facce sulle quali si può leggere tutta la vita che hanno vissuto. Insomma, io dico categoricamente no al botox!

 Pubblicato su Corriere dell’Alto Adige del 24 giugno 2012

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