Music

June 5, 2012

Edoardo Bennato ai Giardini di Castel Trauttmansdorff

Jimmy Milanese

«Ė stata tua la colpa allora adesso che vuoi?»…

Me lo ricordo per quelle parole, Edoardo Bennato. Perché parlava di Pinocchio, del Gatto e la Volpe, di Mangiafuoco e di uno che si era venduto i libri che, verso la fine degli anni settanta, anche io iniziavo a leggere, senza poterli ancora capire. In quel concept album «Burattino senza fili», io ci trovavo solo la mia favola preferita: un burattino che non aveva voglia di studiare, ma che alla fine si trasformava in un bambino. Invece, la mia ingenuità non vedeva la splendida allegoria sul potere che, attraverso l’omologazione, controlla la nostra mente e i nostri sogni.

In quegli anni ho pensato che seconda stella a destra…e poi dritto, fino al mattino, portasse veramente a quell’Isola che non c’è. Nell’armonica di Bennato che ogni strofa scandiva, io ci vedevo l’incantesimo di Trilly che si portava in giro, mano nella mano, il suo Peter Pan, verso un posto dove non esiste guerra, odio e violenza. Avevo come la sensazione che se anche un cantante così famoso aveva scritto una canzone su quell’isola, allora quel posto doveva per forza esistere. Le notti mi svegliavo e quando il cielo era abbastanza sereno, misuravo la distanza tra le stelle, calcolavo il tempo di percorrenza, annotavo i miei progetti per l’imminente partenza, e sotto il letto avevo una valigia pronta per l’evenienza. Molte volte mi hanno preso in giro, perché io quell’isola ho continuato a cercarla, mentre tutti piano piano ci hanno rinunciato.

Forse, non c’è posto migliore al mondo per ascoltare quella favola, se non i giardini di Castel Trauttmansdorff, tra fiori tropicali, farfalle giganti e il profumo delle orchidee selvatiche. Il 7 giugno, a partire dalle 21, così che il cielo piano piano si farà scuro e, se sarà sereno, se la ragione non mi prenderà la mano, quella sera potrò cercarla meglio quella seconda stella a destra, forse scoprendo che era tutto più bello allora, quando non capivo il significato delle parole, ma con un semplice righello misuravo la distanza tra le stelle.

 

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