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May 30, 2012

Mozart, i bambini e la rivoluzione delle maestre

Parola all'ascolto

“Se volete fare la rivoluzione rivolgetevi alle maestre”. Questo afferma con fervore il dirigente dell’Istituto Comprensivo Rovereto Est, Paolo Goffo, per indicare lo sforzo, l’impegno e l’importanza delle insegnanti nel progetto che ha coinvolto tre classi della scuola elementare “Regina Elena”. La proposta, attivata dal Festival Internazionale W. A. Mozart, e cofinanziata dal Programma Cultura dell’Unione Europea, ha reso possibile l’originale messa in scena dello Singspiel “Il Ratto dal Serraglio” che si inserisce nell’ambito della XXV edizione del Festival, dedicato quest’anno all’esotismo. Il percorso, iniziato il 20 Gennaio, si è concluso con lo spettacolo mercoledì 23 maggio nella sala Filarmonica di Rovereto. La trama dell’opera narra la favola di due giovani innamorati, la nobildonna Konstanze e il nobile Belmonte, scaraventati da un destino avverso in luoghi lontani, vittime del terribile sultano e da questi, nel finale, inopinatamente graziati. Uno degli intenti è quello di far riflettere, mettendo in risalto il valore della tolleranza, sull’accettazione degli altri e sul rispetto verso culture lontane dalla propria. Nell’ adattamento, realizzato in modo da semplificarne gli aspetti musicali, è stato inoltre aggiunto un prologo: l’iniziale rapimento di Kostanze, che era assente nella stesura tradizionale della composizione. Lo studio della musica classica, curato dalla Civica Scuola di Musica Riccardo Zandonai, è una componente fondamentale del progetto: le pagine scelte sono state eseguite dal vivo dai bambini in lingua tedesca. La guida dei laboratori invece è stata affidata a Luciano Gottardi, burattinaio di Trento, che da anni si occupa di realizzare gruppi di lavoro nelle scuole. I pupazzi prodotti sono stati animati da due o tre studenti: uno per la testa, uno per la mani e uno per i piedi: “In questo modo i ragazzi svilupperanno coordinamento fisico, sincronizzando i gesti in armonia con i compagni”. Così il valore educativo, interdisciplinare, si arricchisce di elementi sostanziali quali la collaborazione nel lavoro d’equipe e l’affiatamento con i compagni. “La sfida è che non diventi un’esperienza limitata a se stessa ma che crei continuità”. Ed i motivi sono molto chiari a Paolo Goffo: questo è “un percorso che lascia emozione, sentimento, riconoscimento”. Tanta la soddisfazione dei partecipanti durante i sinceri e meritati applausi.

Testo di Angela Tedesco – Parola all’ascolto

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