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April 24, 2012

Il mio peggiore incubo

Elisabetta Bortolotti

VOTO: 6

Neppure l’insuperabile e algida Isabelle Hupper nei panni dell’aristocratica gallerista d’arte Agatha riesce a dare prestigio all’opera seconda della francese Anne Fontaine ‘Il mio mig

liore incubo.

Famiglie agli antipodi, donne altere contro trasgressive, uomini miti contro selvaggi, figli dotati contro svogliati, modelli familiari e individuali troppo stereotipati in un gioco di incastri che scade nella volgarità a tratti e imbarazza per la sua eccessiva ostentazione.

Buona l’idea di partenza, l’incontro casuale di due personaggi perfettamente antitetici grazie all’amicizia dei due figli compagni di classe, il film si impantana poi in una serie di scene prevedibili dove i genitori in una sorta di botta e risposta si alternano per dare voce a un’improvvisazione perfettamente calcolata. Seppure capace di strappare qualche sorriso per la comicità del simpatico Patrick, le battute non riescono a far decollare il film che resta ancorato a una serie di luoghi comuni dove si alternano ricco e povero, rozzo e intellettuale, per condurci a un finale scontato e banale.

Assolutamente da salvare la battuta del film ‘Il bianco non è mai del tutto bianco’, ma poco altro ci regala questa commedia dello scontro fra le differenze, fra le classi sociali, tema caro ai francesi pare negli ultimi tempi, ma che resta solo nero su bianco sulla pellicola.

 

 

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