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April 17, 2012

Il Grande Freddo francese: “Piccole bugie tra amici”

Elisabetta Bortolotti

VOTO 7

I volti migliori del cinema francese, una colonna sonora da dieci e lode e la lettura in chiave attuale di ‘The Big chill’ di Kasdan, sono gli elementi dominanti del nuovo, intrigante film di Guillaume Canet, ‘Piccole bugie tra amici’.

Un’alba livida ci accompagna nelle sequenze iniziali sui boulevard di Parigi in sella allo scooter di Ludo, che dopo una notte di eccessi viene ricoverato in terapia intensiva in seguito a un incidente stradale. I suoi amici più cari, compagni di sbronze o di letto, di confidenze e bugie, accorrono al suo capezzale, ma decidono comunque di partire per la loro abitudinaria vacanze sulla costa bretone. Con leggera ironia Canet tratteggia i caratteri, la psicologia di ognuno di loro, il nevrotico, il donnaiolo, l’insicuro, il codardo, l’ossessivo, lo spirituale. Ma alla fine delle due ore e mezza che scivolano via veloci, tra vita di lusso, barche, ostriche e vino rosso, emerge come un filo conduttore solo l’egoismo dei personaggi. Ognuno è concentrato su se stesso, al centro solo di se stesso, preoccupato solo per i suoi problemi. Sono finiti i tempi delle ideologie adesso restano solo lo svuotamento dei valori, una finta solidarietà, lo spettro per tutti della crisi, la perdita del buonsenso e le incomprensioni di una mancata o dissimulata comunicazione.
Il finale lungo e melenso non danneggia in totale un film dinamico e corale, che cede alle lusinghe dell’amicizia e che nell’accettazione dei difetti reciproci trova il suo riscatto.
Il film uscito in Francia nel 2010 esce nelle sale italiane quest’anno sull’onda del successo di ‘The Artist’ con i suoi premi Nobel e dei nuovi volti del cinema francese, che non smette di stupire per la sua capacità di inventarsi e reinventarsi.

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