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January 26, 2012

Monica Trettel e l’incontro ravvicinato con gli Ufo sullo Sciliar

Franz

Due serate con Monica Trettel, una delle più brave attrici in circolazione, che parla di un incontro ravvicinato del primo tipo. Con un Ufo. Ai piedi dello Sciliar. Due anni fa. Accade venerdì 27 e sabato 28 gennaio (ore 20.30) in via Crispi 37 presso Condito. Il titolo della performance divulgativa è “Ufo al popolo”. Per informazioni www.monicatrettel.it . Questo il suo racconto di presentazione.

“…se non fossi uscita sul balcone a guardare il cielo, una sera di due anni fa, non potrei raccontare questa storia.

Sulla conca di Bolzano, a pochi metri in linea d’aria  dalla mia casa – abito ad Aica di Fiè e la mia casa si affaccia sul vuoto - stava, immobile, un’enorme luce bianca, perfettamente silenziosa, così grande che avrebbe potuto illuminare un campo da calcio.

Eravamo in quattro, la osservammo per una decina di minuti, non ci venne nemmeno in mente di fotografarla, poi, con un movimento a zig zag, sparì velocemente in direzione del Renon.

Il giorno dopo scrissi all’osservatorio astronomico di Collepietra, l’osservatorio astronomico amatoriale che possiede la più potente lente d’Italia e che, pensa che fortuna! si trova proprio di fronte al mio balcone, dall’altra parte della valle. Anche loro avevano osservato quel fenomeno e avevano ricevuto diverse segnalazioni.

L’Alto Adige pubblicò un articolo, e la spiegazione data non mi convinse, così come non convinse gli altri testimoni, fra questi un sacerdote di Braies che aveva visto scendere quella stessa luce lungo la val di Braies, lentamente e silenziosamente, solo un quarto d’ora prima di noi.

L’alone osservato – fu la spiegazione ufficiale – era dovuto ad una perdita di carburante durante il lancio dalla base di Vandenberg, in California, di un satellite metereologico militare, alle 21 ora italiana.

Anch’io, come il sacerdote che scrisse all’Alto Adige, mi sentii presa in giro.

Questa sensazione di essere manipolata anche nella mia percezione mi spinse a fare una ricerca.

Scoprii che ciò che vidi viene definito un ovni – oggetto volante non identificato – o ufo, e che di avvistamenti, nella storia, ce ne sono sempre stati.

Ci sono riferimenti in moltissime culture, quella egiziana, sumera, tra gli indiani d’America e perfino nei Veda e nella Bibbia.

La foto della locandina è un dipinto del 1450 attribuito a Jacopo del Sellaio e conservato a Firenze nei Musei di Palazzo Vecchio: è la “Madonna col bambino  e San Giovannino”. Sulla destra del dipinto si può scorgere una figura  che scruta il cielo parandosi gli occhi con una mano, e il cane accanto che abbaia. Entrambe stanno puntando la loro attenzione su un oggetto che, osservato da vicino, risulta essere inconfondibilmente un’astronave…

Le informazioni sugli ufo sono state secretate e classificate dagli apparati militari di tutto il mondo ad un livello superiore a quello della bomba H per più di 60 anni e sono stati utilizzati vari sistemi per tenere al sicuro il segreto. L’insabbiamento, il discredito e la ridicolarizzazione dei testimoni sono alcune delle comuni pratiche per proteggere le informazioni. Questo processo si chiama cover up.

Il materiale che ho raccolto per questa che io definisco “performance divulgativa”, proviene da fonti molto diverse: articoli di vecchi quotidiani, libri, registrazioni Nasa e non ultimo internet.

Ma soprattutto mi sono riferita al Disclosure Project, un imponente dossier per la divulgazione della realtà ufo, creato da un medico americano, il dottor Steven Greer negli anni ’90. Vi sono raccolte centinaia di ore di registrazioni video di interviste a più di 400 testimoni oculari, persone che hanno operato per lunghi periodi ai massimi livelli degli apparati militari, scientifici, politici, dei servizi segreti, testimoni di altissimo profilo, la cui credibilità è fuori discussione.

Per questa prima puntata di “Ufo al Popolo” ho scelto di raccontare solo avvistamenti di massa documentati, avvistamenti che hanno avuto per testimoni intere città e centinaia di persone.

Quelli che io definisco “fatti storici non divulgati”. La nostra Storia, o no?

 

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