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June 17, 2011

Al Centro Trevi, sei dialoghi sull’arte, intervista a Paola Tognon

Marco Bassetti

Sei appuntamenti per raccontare l’arte e riflettere sui funzionamenti dell’attuale sistema culturale. Questa l’idea alla base del ciclo di incontri dal titolo “La classe dell’arte”, curato da Paola Tognon,  storica e critica dell’arte. Primo appuntamento martedì 21 giugno presso il Centro Trevi, ore 20.45. Abbiamo intervistato la curatrice.

Raccontaci la genesi del progetto.

Il progetto nasce all’inizio del 2011 su iniziativa del Dipartimento all’edilizia abitativa, cultura, scuola e formazione professionale in lingua italiana della Provincia di Bolzano, con l’obiettivo di instaurare una riflessione su temi di stretta attualità inerenti al sistema dell’arte. Una riflessione aperta, che favorisca nuove idee e progettualità in un settore molto importante per le nostre città ma dentro un format pensato per coinvolgere un pubblico allargato, non solo quello ristretto degli specialisti del settore. Sono stati chiamati diversi relatori, provenienti da diverse esperienze e parti di Italia, e non solo, a raccontare e condividere esperienze e conoscenze e, come nel format di Aspettando Manifesta, vi sarà sempre anche un relatore altoatesino a rappresentanza di un territorio molto vivace e attivo. La discussione avverrà in uno spazio allestito come una classe, con l’utilizzo di vecchi arredi scolatici dismessi, dove relatori e pubblico potranno confrontarsi in maniera diretta e libera. Ci piaceva l’idea di ricreare l’atmosfera della scuola, intesa come luogo dell’apprendimento, della curiosità, del confronto, del sapere condiviso.

Quali saranno i temi affrontati durante gli incontri?

Tutti temi centrali per quanto riguarda la produzione, la diffusione e fruizione dell’arte e il sistema che vi ruota intorno. Discuteremo di collezionismo, mecenatismo, dell’arte come linguaggio universale, dell’influenza della tecnologia sull’arte e ci chiederemo se l’arte è un patrimonio collettivo o, viceversa, il privilegio di una ristretta cerchia di persone fortunate. Ma dentro un dibattito aperto e in cui tutti sono invitati a porre domande.

Il primo appuntamento, martedì 21 giugno, affronterà il tema “Mecenatismo e collezionismo”. Perchè?

Il tema è di forte attualità, in Italia è un tema fondante. Il collezionismo è stato per secoli una pratica riservata a papi e re, ad un elite: strumento per ottenere riconoscimento e potere. Oggi assistiamo ad uno spostamento dello spirito del collezionista, il suo desiderio e la sua passione sono riversate verso un pubblico allargato che si vuole rendere partecipe, appassionare, grazie ad una serie di pratiche che coinvolgono un grande numero di persone: attività espositive, collezioni aperte al pubblico, prestiti a musei e gallerie, borse di studio, premi… Questo dibattito prende spunto dalla mostra “Il capolavoro non esiste”, allestita attualmente al Museo Diocesano di Bressanone, che raccoglie la collezione di Federico Zeri. E tra i relatori ci sarà, appunto, anche Giovannni Valgussa dell’Accademia Carrara di Bergamo, istituzione prestatrice della collezione Zeri.

Tra i temi affrontati c’è anche quello delle tecnologie. Che rapporto c’è con l’arte?

Il rapporto tra arte e tecnologie si sviluppa su due livelli. Le tecnologie sono in primo luogo ausilio nell’ambito della promozione e della fruizione dell’arte, utili all’archiviazione, alla promozione via web, agli allestimenti degli spazi espositivi tramite dispostivi digitali e interattivi. Ma la tecnologia interviene sempre più anche nel campo artistico come strumento e medium espressivo. Nel primo senso qui delineato, la tecnologia sarà  raccontata e fatta esperire oltre che utilizzata anche nel corso degli incontri: per ciascuno dei sei appuntamenti, grazie alla collaborazione di franz production, verranno prodotti dei video che saranno trasmessi a livello locale e nazionale.

Alla conclusione del ciclo di incontri, è prevista una pubblicazione…

Oltre agli interventi dei relatori, saranno raccolti in un volume interviste e approfondimenti. Un modo per prolungare, diffondere e tesaurizzare la riflessione su queste tematiche oltre il tempo di un progetto.

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